I vantaggi

Digiuno intermittente, alleato del benessere

Numerosi studi confermano che la riduzione dell’apporto calorico, sotto la guida di un medico, porta con sé numerosi benefici
Numerosi studi confermano che la riduzione dell’apporto calorico, sotto la guida di un medico, porta con sé numerosi benefici
Red. Online
20.01.2020 18:46

In alcuni momenti dell’anno, come ad esempio dopo le feste natalizie, scatta in molte persone la voglia di rimettersi in forma e di ridurre l’apporto calorico per qualche giorno, adottando una strategia alimentare all’insegna della «disintossicazione» e del benessere. Sono diverse le modalità di astensione dal cibo che possono essere messe in atto: dal salto del pasto (molto spesso la cena) al digiuno totale per 24 ore (a base di acqua, tè e tisane, da effettuare uno o due giorni a settimana) fino alla «dieta del guerriero» (alimentazione leggera a base di frutta e verdura per una ventina di ore, seguite dal pasto serale in cui si mangia a sazietà quello che si desidera).

Il digiuno porta con sé numerosi benefici e un significativo aumento della longevità: la conferma arriva dal fatto che all’interno delle «blue zone», quelle aree del mondo in cui la speranza di vita è notevolmente più alta rispetto alla media mondiale, si tende a mangiare meno, senza arrivare all’astensione assoluta dal cibo. Sono molti i vantaggi che derivano dalla riduzione dell’apporto calorico: viene sollecitato il metabolismo, la concentrazione migliora e la libido sessuale cresce.

Limitare i pasti aumenta anche la voglia di svolgere attività fisica: secondo uno studio della giapponese Kurumu University ridurre l’assunzione di cibo o effettuare un digiuno a intermittenza aiuta le persone in sovrappeso a seguire con maggiore efficacia un programma di allenamento e ad allontanare il rischio di incorrere in complicazioni come diabete e malattie cardiache. Per giungere a questa conclusione i ricercatori hanno analizzato il ruolo della grelina, l’ormone che promuove l’appetito.

Il digiuno intermittente sembra essere efficace anche nell’aiutare a ridurre il dolore cronico provocato da nevralgie. Lo rivela uno studio italiano coordinato da Sabatino Maione, ordinario di Farmacologia dell’Università della Campania Luigi Vanvitelli, secondo il quale il recettore HCAR2, un composto chimico prodotto in maggiori quantità dal digiuno prolungato, ha un importante potenziale analgesico utile nell’alleviare il dolore cronico causato da, ad esempio, mal di schiena o sciatalgie.

Secondo uno studio condotto da Jason Fung del Scarborough Hospital in Canada, infine, digiunare a giorni alterni o per tre giorni a settimana permette anche di controllare la glicemia senza farmaci, andando così in soccorso di chi soffre di diabete. A fronte di questi vantaggi, dunque, è importante sottolineare come, per seguire questa pratica senza incorrere in rischi per la salute, sia necessario chiedere il supporto di un medico.