Gusto

Felix Lo Basso porta per la prima volta il Ticino nella The Best Chef

Lo chef pugliese, da pochi mesi a Sorengo, accanto a nomi come Bottura e Munk nella guida internazionale che mette al centro le persone dietro ai piatti, tra creatività, passione e confronto globale
Felix Lo Basso con Emiliana Ferraroni
Mattia Sacchi
03.10.2025 21:11

Per la prima volta un cuoco attivo in Ticino entra nella guida The Best Chef: è Felix Lo Basso, pugliese di origine ma ormai di casa a Lugano. Lo chef, già presente in passato nella classifica, torna oggi tra i nomi scelti da una delle piattaforme più autorevoli della gastronomia internazionale, affiancandosi a figure come Rasmus Munk, Ana Roš, Massimo Bottura o Himanshu Saini.

«È un bel primato per questo territorio – racconta Lo Basso –. C’era sorpresa, ma anche tanta gioia: rientrare in una guida che raccoglie i “mostri sacri” della cucina e nello stesso tempo ti mette accanto a colleghi di tutto il pianeta è un’emozione enorme. È come avere il mondo concentrato in un giorno solo».

Fondata nel 2015 dalla neuroscienziata Joanna Slusarczyk e dal gastronomo Cristian Gadau, The Best Chef ha dato vita a un osservatorio che non si limita a stilare classifiche, ma che valorizza la persona dietro ai fornelli, la sua visione, la sua capacità di ispirare. «La cosa più bella – spiega Lo Basso – è che non è soltanto un elenco di nomi: è un circuito, un luogo dove ti confronti con cucine sconosciute, dal Guatemala al Nepal, dal Sudamerica all’India. Ti accorgi che quello che pensavi fosse un limite in realtà è un inizio. E questo ti arricchisce, ti obbliga a guardare oltre il tuo piatto».

Per lo chef, la soddisfazione più grande è arrivata durante la cerimonia a Milano. «Ieri durante la cerimonia ho cucinato un risotto davanti a centinaia di grandi chef che lo assaggiavano come persone normali, senza etichette, senza gerarchie. È lì che senti l’umiltà del mestiere: in quel momento siamo tutti uguali, cuochi con le mani nella pentola. È un messaggio che porterò sempre con me».

Trasferitosi a Lugano con la compagna e i figli, Lo Basso ha scelto la struttura storica del Sant’Abbondio di Sorengo per avviare il suo nuovo progetto, portando in Ticino il format dello Chef’s Table. «Quando mi sveglio e vedo il verde, le montagne, il lago, ritrovo una pace che si riflette nella mia cucina. Questo riconoscimento non è un punto d’arrivo ma un segnale che stiamo andando nella direzione giusta».

La sfida è appena cominciata, ma la strada è tracciata. «Qui siamo venuti per lavorare bene e prenderci i meriti che avevamo prima, se possibile anche di più. È chiaro che l’obiettivo è soddisfare la clientela, ma anche ottenere riconoscimenti: non lo nego. Per uno chef i premi non sono solo medaglie, ma strumenti che portano lavoro, energia, stimoli nuovi. Però non bisogna viverne: devono arrivare come conseguenza dell’impegno quotidiano».

Felix Lo Basso con Emiliana Ferraroni
Felix Lo Basso con Emiliana Ferraroni

Accanto a lui, in questa nuova avventura, la socia Emiliana Ferraroni e una brigata che lo ha seguito da Milano a Lugano. «Non potevo non ringraziarli: hanno cambiato vita insieme a me. La nostra forza è sempre stata il gruppo, e credo che solo uniti si possano raggiungere grandi traguardi».

«Negli ultimi anni ho visto cambiare il nostro mondo. Prima c’era più competizione, oggi sento che cresce la voglia di stare insieme, di abbracciarsi, di raccontarsi senza sentirsi superiori perché si ha una stella in più. L’ho percepito forte a Milano: la fratellanza è tornata al centro. E questo, nel lungo periodo, vale più di qualsiasi classifica».

In questo articolo: