Gusto

Gastronomie&Tourisme compie 50 anni: «Raccontiamo l'eccellenza ticinese»

Dell'Acqua racconta il mezzo secolo di vita della rivista da lui fondata: «Abbiamo messo in connessione tutti i protagonisti del mondo della ristorazione, analizzando l'evoluzione della gastronomia senza pregiudizi»
Mattia Sacchi
14.04.2024 15:00

50 anni nella stessa redazione sono davvero tanti. Ma se poi questi sono stati tutti dedicati a una rivista, allora siamo di fronte a qualcosa di speciale. E in effetti Gastronomie & Tourisme speciale lo è davvero: scritta nelle tre lingue nazionali, con due redazioni a Zurigo e Losanna che si aggiungono a quella di Lugano, nello stabile di Fontana Print a Pregassona dove è stampata. Ma che, soprattutto, è riuscita a raccontare l’evoluzione della gastronomia ticinese in quest’ultimo mezzo secolo.

«In effetti quando abbiamo cominciato, nel 1973, a parte qualche eccezione eravamo ai tempi dei boccalini – racconta Alberto Dell’Acqua -. Non che fosse necessariamente sbagliato, ma era giusto dare una visione più ampia anche del mondo della ristorazione, invitando alla riflessione e alla curiosità. Abbiamo quindi vissuto i vari trend culinari, dalla nouvelle cuisine a quelle più attente alla salute e alle intolleranze di questi ultimi anni, cercando di analizzarle con serietà e senza pregiudizi».

È con questo spirito che Dell’Acqua ha quindi fondato la prima realtà editoriale ticinese dedicata al settore della gastronomia e del turismo di qualità: «Inizialmente, mentre organizzavo la gestione di alcune riviste nell’ambito della Fontana Edizioni ho pensato all’opportunità di crearne una nuova che valorizzasse i protagonisti dell’industria alberghiera mettendo in risalto l’esemplare professionalità nell’ambito dell’enogastronomia. Dopo il primo numero pubblicato in lingua italiana e limitato al Ticino la rivista venne lanciata in tre lingue oltre Gottardo, riscuotendo subito grandi consensi grazie al coinvolgimento di prestigiosi inserzionisti che hanno subito creduto in noi.»

Oltre al mondo della ristorazione, dal 1973 è però cambiato anche quello dell’editoria. «Sicuramente l’avvento dei social ha portato nuove sfide, con molti lettori che hanno cominciato ad informarsi attraverso altre piattaforme e con un volume delle notizie che è letteralmente esploso, rendendo difficile gestirne il flusso e individuare a cosa dare la priorità. Penso che il desiderio di una comunicazione professionale sia ancora vivo, forse addirittura più di allora, e che per questo la serietà e la credibilità paghino sempre. In tutti questi anni abbiamo voluto costruire una reputazione solida, coerenti con la nostra missione pur cercando di rinnovare costantemente il nostro linguaggio e i temi da proporre ai lettori. Ed è per questo che siamo riusciti a fidelizzare i nostri lettori, affrontando con una certa serenità anche i momenti più difficili, come quello della pandemia».

I lettori appunto, sempre al centro nel lavoro di Dell’Acqua: «Molti di loro sono abbonati sin dal primo anno, inoltre ci sono molti direttori d’albergo, sommelier, chef stellati che ci seguono costantemente. È come se fossimo una grande famiglia unita dall’amore per l’ospitalità e il buon cibo: per questo ci tengo a mostrare a tutti il rispetto, raccontando le realtà del territorio con la giusta obiettività, dando anche spazio ai protagonisti di questo bellissimo mondo, in modo che tutti possano capire le loro visioni».

A proposito di visioni, come vede il direttore di Gastronomie&Tourisme la ristorazione ticinese in questo momento storico? «Sicuramente siamo di fronte a una grande evoluzione, forse anche confusione, dove molte attività sono ancora in cerca di un loro assestamento definitivo. Rendere chiara la propria identità e intercettare il giusto target di clientela su cui puntare è diventata una vera sfida, tanto che al momento i ristoranti che vanno bene sono quelli che sono riusciti a esprimere al meglio la loro filosofia. Però vedo anche tanta eccellenza: sono ottimista per il futuro e non vedo l’ora di raccontarvi dei successi ticinesi».

Intanto Dell’Acqua, autore anche di successi editoriali come il pluripremiato D’Vinis continuerà a scrivere, non solo di enogastronomia. «Da amante di cultura a 360 gradi, ho avuto la possibilità di scrivere libri su altri temi, come ad esempio di musica classica. Nei prossimi mesi uscirà infatti il mio ultimo lavoro Art&Vino: un progetto importante al quale tengo molto».