La ristorazione all'epoca delle recensioni digitali: «Possono creare gravi danni ai ristoratori»

A Bellinzona, l’Assemblea cantonale di GastroTicino ha riunito lunedì pomeriggio all’Hotel Unione i rappresentanti della ristorazione ticinese per un bilancio dell’anno e uno sguardo alle sfide del presente. Al centro dell’incontro i temi ricorrenti che segnano il settore: inflazione, carenza di personale, burocrazia crescente e mutamento delle abitudini dei clienti.
«Il nostro settore è sotto pressione: i costi sono aumentati in modo significativo, mentre i ricavi diminuiscono – ha spiegato il presidente Massimo Suter –. Le famiglie hanno meno disponibilità economica e questo si riflette sulla frequentazione dei locali. Allo stesso tempo, mantenere un’attività in piedi è sempre più complesso: stipendi, fornitori, spese fisse. Non siamo enti benefici, ma imprenditori chiamati a fare quadrare i conti». A pesare, ha aggiunto, è anche un atteggiamento sociale sempre più diffidente verso la categoria: «Spesso veniamo visti come un problema, non come una risorsa».
L’assemblea ha inoltre affrontato il tema della difficoltà nel reperire giovani interessati a una carriera nella ristorazione. Secondo Suter, si tratta di una tendenza preoccupante: «Le nuove generazioni non vedono più il nostro settore come attrattivo, né dal punto di vista economico né per le condizioni di lavoro. Anche il sistema, con la sua rigidità, tende a scoraggiare più che sostenere».
Tra i punti toccati, la necessità di semplificare il carico normativo e procedurale per le imprese del settore. «Un ristoratore dovrebbe poter stare in sala o in cucina, non passare ore a compilare formulari. Serve una burocrazia più snella e tempi decisionali più brevi per dare forma concreta alle idee e ai progetti».
L’assemblea è stata anche l’occasione per un momento di approfondimento aperto anche al pubblico sul tema «Ristorazione tra recensioni, fake-news e intelligenza artificiale», con un dibattito tra lo stesso Suter e Michele Lo Nero, direttore di Edimen e autore del libro Il potere delle recensioni.
«Oggi un locale può essere danneggiato da una recensione in malafede o scritta da un’intelligenza artificiale che non ha mai messo piede nel ristorante – ha dichiarato Suter –. Ci troviamo a gestire non solo la qualità di ciò che offriamo, ma anche una reputazione digitale sempre più difficile da controllare. Servire bene non basta più: bisogna anche difendersi da dinamiche distorte che minano la credibilità degli esercizi onesti».
In un contesto segnato da trasformazioni rapide e spesso imprevedibili, la linea indicata da GastroTicino è quindi quella di affrontare la realtà con lucidità, senza sottovalutare le difficoltà ma cercando soluzioni concrete. «Il nostro compito – ha concluso Suter – è riconoscere i problemi, proporre strumenti utili e lavorare affinché chi fa impresa nella ristorazione possa farlo in modo sostenibile, prevenendo possibili situazioni di difficoltà».