La tradizione

Moghegno e la «grà» nel segno del folclore

Il 17 ottobre avverrà il carico della grà di Moghegno: per tre settimane le castagne sono essiccate esposte al calore del fuoco sempre acceso
Pesate e registrate per ogni proprietario
Jona Mantovan
03.10.2019 07:00

Il 17 ottobre avverrà il carico della grà di Moghegno, un piccolo edificio isolato e risalente agli inizi dell’‘800 in cui per tre settimane le castagne, esposte al calore e al fumo del fuoco sempre acceso, sono disposte su un graticcio e rimescolate quotidianamente.

La tradizione è portata avanti dall’Associazione artigiani di Valmaggia che propone ogni anno il tradizionale carico e scarico, per far conoscere e tramandare il metodo di essiccazione e conservazione tipico della vita degli abitanti della valle nei secoli scorsi. Lo «scarico della grà» avviene quano le castagne sono secche per poi batterle, ancora calde, dentro un sacco di tela su un ceppo, affinché ne escano sbucciate.

L’operazione di «carico» consiste nel pesare e registrare le castagne che vengono portate alla grà dai loro proprietari per poi disporle sul graticcio al piano superiore della piccola struttura in pietra. Al piano inferiore si accende il fuoco che rimarrà acceso per le settimane successive e controllato quotidianamente dai fuochisti fino al momento dello scarico, che di solito avviene tra fine ottobre e metà novembre (quest’anno il 7 novembre dalle 9.30).

Le castagne essiccate («macch») si possono gustare in svariati modi: con il latte o la panna, lessate con aggiunta di lardo, ma possono essere anche macinate e con la farina si preparava un particolare tipo di polenta o anche il pane di castagne.

Durante la giornata dello scarico gli animatori del Centro natura Vallemaggia — in collaborazione con la locale Associazione per la protezione del patrimonio artistico e architettonico, dell’Ufficio forestale del VII circondario e di amici volontari — propongono un percorso didattico per le scuole nei dintorni della struttura, dai luoghi della battitura al balanino (mulino a cui una parte delle castagne essiccate è destinata per la realizzazione della farina), la grà stessa, la torba, e, ovviamente, le selve castanili.

In questo articolo: