L’idea

Ospedali gourmet? In Ticino è realtà

Prosegue «Salute con Sapore», il progetto che unisce l’Ente Ospedaliero Cantonale e Sapori Ticino, entrambi impegnati nella proposta di piatti salutari e al contempo golosi
Italo Vittoni, Fabrizio Marcionetti, Carlo Giovio, Ivan Casarotti e Rinaldo Palermi
Tarcisio Bullo
Tarcisio Bullo
03.12.2019 12:55

È un progetto ambizioso e decisamente importante quello intrapreso a partire dal 2018 nelle cucine degli ospedali EOC del nostro cantone. Se inizialmente le strutture ospedaliere si sono coordinate iniziando un percorso virtuoso nominato «TiNutre» che ha visto un grande lavoro di ricerca dei fornitori locali nell’agroalimentare, si è aggiunto poi il know-how di Sapori Ticino per trasformare le pietanze «da ospedale» in qualcosa di più gourmet.

Ad oggi, circa l’80% dei prodotti usati nelle cucine EOC provengono dal mercato ticinese, un impegno costante che rende omaggio a tanti alimenti di qualità prodotti proprio nel nostro territorio. Farine, polenta, ortaggi, formaggi, carni bianche e molto altro: gli ospiti degli ospedali di EOC, oltre a poter stare sereni sulla provenienza degli ingredienti dei loro pasti, possono contare su ricette personalizzate in base alla singola dieta che devono seguire e alle proprie preferenze.

Un progetto nato tra la collaborazione di Sapori Ticino ed EOC
Un progetto nato tra la collaborazione di Sapori Ticino ed EOC

A completare il quadro, già molto lontano dal luogo comune del «cibo da ospedale», si è aggiunto Sapori Ticino, che tutti conoscono per l’omonimo festival gourmet. La partnership tra queste due realtà, accomunate dall’eccellenza nel proprio settore, ha portato ad una cena molto speciale che, lo scorso giugno, si è tenuta all’Ospedale Italiano di Lugano. In quella occasione, una sessantina di ospiti hanno potuto assaggiare in prima persona alcune ricette studiate dagli chef EOC nelle varie strutture ticinesi, pensate e realizzate quotidianamente per gli ospiti degli ospedali. Grazie al lavoro di Ivan Casarotti, Carlo Giovio, Fabrizio Marcionetti, Rinaldo Palermi e Italo Vittoni la serata è stata un vero successo, oltre che rappresentare un’occasione straordinaria per vivere un’esperienza gourmet nel rispetto di prodotti adatti ai pazienti, all’interno di un luogo particolare come un ospedale. Piatti come quelli proposti durante la serata sono l’esempio di un ricerca costante da parte di EOC per donare ai propri pazienti momenti di piacere e svago, in momenti particolari e difficili come quelli della degenza in ospedale. La cena all’Italiano è stata la prima tappa di una collaborazione che proseguirà anche nel 2020 durante il festival S.Pellegrino Sapori Ticino.

Salute con Sapore, dopo i risultati ottenuti, non si ferma e continua a guardare al futuro. Il progetto infatti proseguirà con alcuni chef locali tra cui Lorenzo Albrici, Frank Oerthle e Luca Bellanca che collaborano solitamente con Sapori Ticino che studieranno dei menu settimanali in collaborazione con nutrizionisti e i cuochi EOC, da proporre ai pazienti nei prossimi mesi. Nuovi e gustosi, i piatti proporranno la cucina salutare che deve garantire una struttura ospedaliera, unita ad una ricerca del gusto contemporanea e ricercata. Il momento del pasto, insomma, si trasformerà per gli ospiti EOC in una parentesi piacevole e curata nei dettagli, studiata ad hoc per ogni singola dieta, sempre nel rispetto di qualche piccolo e consentito «piacere di gola». Un risultato non semplice, se pensate che ogni giorno nelle strutture ospedaliere vengono proposti un enorme numero di menu diversi e personalizzati in base alle differenti patologie, con il prezioso contributo dei nutrizionisti e degli chef.

Nel prossimo futuro di «Salute con Sapore», che tra il 2019 e il 2021 vedrà altri sviluppi e sinergie anche con sostenitori privati, ci sarà un appuntamento imperdibile. Si tratterà, infatti, di un simposio sul tema dell’alimentazione sana e salutare, durante il quale i due attori saranno i protagonisti.

L’occasione sarà ghiotta per approcciarsi con spirito nuovo al mondo del cibo, oggi così mediatizzato, ma senza i dovuti tempi di approfondimento, in particolare sul tema dell’importanza di una dieta pensata ad hoc per ciascuno di noi.