Un premio per lo chef Andrea Muggiano

L’Accademia Italiana della Cucina, una vera istituzione che si prefigge di far conoscere e valorizzare la cucina italiana nel mondo, tramite la sua Delegazione della Svizzera Italiana presieduta da Emilio Casati ha assegnato il prestigioso «Diploma di Buona Cucina» riservato ai ristoranti e alle trattorie di cucina italiana, in Italia e all’estero, che operano nel rispetto della tradizione e della qualità, al Ristorante Moncucchetto e al suo chef Andrea Muggiano.
La cerimonia è avvenuta ieri sera nel corso della «serata ecumenica» che vede tutti gli accademici del mondo, ognuno nel proprio Paese, riuniti a tavola alla stessa ora all’insegna di un unico tema, che quest’anno era «Il bosco e il sottobosco. Castagne, funghi, tartufi e frutti di bosco nella cucina della tradizione regionale».
Evidentemente la serata si è tenuta presso il ristorante Moncucchetto di Lugano, dove lo chef Muggiano e la sua équipe hanno deliziato i presenti con una sontuosa cena, celebrando il tema della serata.

Nel menù, dopo le frivolezze di benvenuto, vol au vent ripieni di funghi; risotto al mirtillo con uova, patate e tartufo nero; nocette di capriolo, castagne glassate, timballino di funghi e ribes, e per finire un tortino delizioso di marroni profumato al rosmarino.

Se c’era bisogno di un’ulteriore prova della bravura della squadra diretta dallo chef Muggiano, eccola servita. Tra i presenti, quale ospite d’onore, il neo console d’Italia a Lugano Gabriele Meucci.

Quella di Andrea Muggiano, di origini sarde, 43 anni, è una passione per la cucina che matura in famiglia e infatti la mamma è depositaria presso l’Accademia Italiana della Cucina di Cagliari di una ricetta tradizionale che celebra l’anguilla. Nella splendida cornice del ristorante Moncucchetto, Andrea e il suo team creano meravigliosi piatti utilizzando i prodotti dell’orto e i frutti della tenuta, rispettando l’andamento stagionale e abbinandoli sapientemente ai grandi vini prodotti dall’omonima cantina.

Partito dalla Sardegna, Muggiano ha viaggiato e imparato molto, facendo tappa a Campione d’Italia prima, nel ristorante di Bernard Fournier, quindi al Joia di Pietro Leemann a Milano, arrivando poi in Svizzera, allo Splendide Royal, allo Swiss Diamond, al Castello di Morcote e al Motto del Gallo di Taverne, dove incontra José de la Iglesia dando vita ad un connubio di successo. L’incontro con la famiglia Lucchini, proprietaria della Tenuta Moncucchetto, avviene nel 2010 e da lì si sviluppa un rapporto solido, che mette al centro la qualità e la classe, oltre alla valorizzazione dei prodotti del territorio.
