Una prima «Romantica» per la chiusura di Sapori Ticino

Dopo 18 eventi, in Ticino ma anche in alcune delle strutture più prestigiose della Svizzera, condensati in poco meno di due mesi, si è conclusa l’edizione 2025 di SaporiTicino, celebrata con il final party a La Romantica di Melide, in una cena che ha visto protagonisti gli chef ticinesi della Grandes Tables Suisses. Un percorso che, quest’anno, ha avuto un fil rouge ben definito: la presenza di alcuni dei più autorevoli chef brasiliani, chiamati a raccontare una cucina complessa, multiculturale e ancora poco conosciuta nel suo insieme. A spiegarne la scelta è il patron Dany Stauffacher: «È stato un anno bellissimo ma impegnativo. Lavorare sul Brasile non è semplice: è un Paese vastissimo, con una cucina fatta di incroci e storie complesse. Ma volevamo aprire una finestra nuova, far viaggiare i nostri ospiti. Il Brasile gastronomico non è solo picanha: è un crogiolo di influenze europee, africane, indigene. Aprire questo orizzonte è stato importante anche per le autorità brasiliane, che hanno apprezzato molto il nostro lavoro di racconto. Spiegare cosa c’è dietro un piatto, dietro una cultura, è fondamentale».
La chiusura alza il sipario anche su un debutto significativo per il nuovo 5 stelle di Melide. Canio Sabia, direttore della Romantica, parla di «una sensazione bellissima». «Sapori Ticino è un evento storico e ospitarlo nel nostro primo anno di apertura è un onore enorme. È un’opportunità per far conoscere la struttura, mostrare la qualità dei servizi e permettere agli ospiti di vivere gli spazi: tre sale fronte lago, oltre duecento posti seduti, un’area aperitivo ampia e luminosa. La serata è stata un banco di prova importante: capire i flussi, le esigenze, il ritmo di una cucina che si espande con tanti chef ospiti. Ma il nostro chef Iadonisi ha grande esperienza e questo ha permesso un’integrazione naturale delle varie brigate». Per Sabia l’effetto è già tangibile: «Siamo stati sommersi di richieste per eventi fino alla fine dell’anno. Chi è venuto torna, e questo per noi è il segno più concreto che stiamo andando nella direzione giusta. Il 2026 sarà il nostro vero anno di maturità: sapremo con precisione cosa possiamo offrire e come farlo ai massimi livelli».
Al centro della cucina c’è stato Egidio Iadonisi, executive chef della Romantica, che ha guidato la brigata allargata delle Grandes Tables Suisses con sicurezza e naturalezza: «È una grande responsabilità, ma anche una soddisfazione enorme. Lavorare con colleghi che conosco da tanti anni, e che hanno percorsi diversi, è sempre un arricchimento: le tecniche si mescolano, le idee si intrecciano, ci si spinge a vicenda a migliorare. Sapori Ticino ha sempre avuto questa forza: unire generazioni, esperienze, sensibilità differenti. Ritrovare tutto questo nella propria cucina è ancora più bello».
La chiosa finale torna a Stauffacher, che guarda già alla prossima tappa: «Ora ci aspettano i vent’anni. Ci stiamo lavorando da mesi e il tema lo teniamo riservato per evitare imitazioni. Posso dire però che sarà un’edizione dedicata alla Svizzera: molti dei migliori chef del Paese saranno presenti in Ticino. Sarà un’occasione per parlare davvero del valore dell’enogastronomia come volano turistico e culturale. Dopo un viaggio come quello di quest’anno, torniamo a casa. E lo faremo in grande stile».
