Housemartins, freschi di ristampa

Un disco frizzante, adatto all?estate, eccellente per sorseggiare bevande fresche sotto l?ombrellone. Non si può definirlo un sempreverde perché nessun elenco dei «migliori album» gli ha mai riservato un posto neppure in coda né i suoi artefici, gli Housemartins, sono diventati celebri come avrebbero meritato. Certo, il bassista Norman Cook oggi è il dee-jay più quotato del mondo, Fatboy Slim. Certo, il cantante Paul Heaton ha guidato per vent?anni i Beautiful South, logica prosecuzione dell?esperienza precedente, band amatissima dalla critica e dal pubblico che ha spedito in testa alle classifiche diversi loro titoli. Anzi, la raccolta «Carry on the charts» è uno dei più venduti di sempre. Tutto questo nel Regno Unito perché bastava attraversare il Canale e arrivare al primo porto europeo e già i Beautiful South erano materia da espertissimi. Misteri. Come è un mistero che gli Housemartins, che di anni ne sono invece durati solo cinque, siano stati dimenticati in fretta. Eppure quando venne pubblicato questo «London: 0 Hull: 4» (da leggersi come un risultato sportivo) in tanti gridarono al miracolo, fomentando un?inesistente rivalità con la band inglese del momento, gli Smiths, accomunandoli per quel gusto squisitamente pop memore dei Sixties più zuccherini non tanto dei Beatles quanto dei loro emuli meno fortunati. In realtà la band di Morrissey e quest?altra compagine avevano poco in comune. Capriccioso «ennui» intellettuale da una parte, critica sociale, coretti irresistibili e tanto divertimento dall?altra. I più li ricorderanno soprattutto per la versione a cappella di «Caravan of love» ma quello era un exploit che non li rappresentava. «Happy hour», piuttosto, con quel video che li vede impegnati in improbabili balletti da gonzi mentre glorificano (ovviamente per fustigare) l?abitudine tutta anglosassone a sbronzarsi nei pub dopo il lavoro. È una delle tante perle di questo disco, il primo di due (l?altro è altrettanto imperdibile, «The people who grinned themselves to death», poi c?è un?antologia, una raccolta di «BBC sessions» e stop) cui seguì uno scioglimento repentino e inatteso ma anche fortunato, così resteranno sempre perfetti nella memoria. La ristampa aggiunge lati B, inediti e altre chicche. Da scoprire e riscoprire, ascoltare e riascoltare.