La svolta

I leader silenziosi ottengono più successi

Stop al pugno di ferro e largo, ad esempio, ad ascolto ed empatia: sarebbero queste le caratteristiche vincenti dei nuovi «numeri uno», in azienda e non solo.
Stop al pugno di ferro e largo, ad esempio, ad ascolto ed empatia: sarebbero queste le caratteristiche vincenti dei nuovi «numeri uno», in azienda e non solo.
Red. Online
27.08.2021 08:30

Capi abituati a impartire ordini e a reggere un’azienda come se fossero i comandanti di una truppa alla conquista di nuovi successi? Restano certamente figure carismatiche e capaci di guadagnarsi, in molti casi, l’ammirazione dei dipendenti, ma il loro comportamento potrebbe non essere più quello più adatto per un «numero uno». Già, perché sempre più studi di settore stanno dimostrando come si ottenga molto di più – in termini di risultati e di apprezzamento da parte dei colleghi – attraverso la cosiddetta «leadership silenziosa». Con questo termine si indicano quelle persone capaci di ottenere la fiducia e l’ammirazione di chi lavora con loro e per loro attraverso l’esempio, senza bisogno di impartire ordini e senza puntare su una personalità estroversa ed esuberante. Anzi: molto spesso i migliori leader silenziosi sono umili e molto competenti, e mettono questa loro esperienza a disposizione degli altri. L’obiettivo? Infondere fiducia al team di lavoro e creare empatia. All’atto pratico, questo significa che il capo non impone il proprio punto di vista e il suo metodo di lavoro, ma lo crea confrontandosi con gli altri componenti dell’azienda.

D’altronde è ormai dimostrato come i migliori risultati vengano raggiunti da quelle realtà in grado di formare un gruppo coeso, affiatato e soddisfatto. Proprio per questo un leader silenzioso conosce l’importanza del capitale umano e punta a investire nelle persone, prima di tutto ascoltandole e dando spazio alle loro idee, ma anche gratificandole, creando ambienti di lavoro stimolanti e innovativi e prevedendo incentivi, premi e riconoscimenti. Altra caratteristica fondamentale della leadership silenziosa è la capacità di delegare, una diretta conseguenza dell’investimento sul capitale umano. Circondandosi di persone competenti e di fiducia, un leader non dovrà essere presente o venire interpellato per validare ogni nuovo step del processo di lavoro, ma potrà lasciare questa responsabilità direttamente ai dipendenti. Allo stesso tempo, i lavoratori sentono riconosciuto in pieno il loro ruolo e tendono a svolgere le loro mansioni con maggiore attenzione e accuratezza.

Molte ricerche hanno confermato anche come una leadership silenziosa consenta di creare un ambiente lavorativo più sereno: i livelli di stress cronico e di insoddisfazione sarebbero molto minori e, in più, viene sfruttato meglio il potenziale del capitale umano. Inoltre, con un clima più sereno e rilassato i risultati tendono a migliorare: i dipendenti si sentono più facilmente parte di una squadra lanciata verso il medesimo obiettivo e i successi si ottengono più rapidamente e con maggiore soddisfazione generale. I tempi del «pugno di ferro» sembrerebbero quindi finiti. A vincere, negli affari come nella vita, sarebbero quei leader silenziosi capaci di rendere più forti chi li circonda e di anteporre il bene comune agli interessi personali.