Il litigio è costruttivo fa bene alla coppia

«L’amore non è bello se non è litigarello» recita un famoso detto. E, in questa affermazione, c’è senza dubbio qualcosa di vero. Perché se da una parte trovarsi a discutere con il proprio partner può dare origine a malumori e musi lunghi, dall’altra può essere anche un modo per rendere ancora più solido il proprio rapporto, incentivare il dialogo e conoscersi meglio. L’importante però – anche se a primo impatto può suonare paradossale – è saper litigare in maniera costruttiva.
Prima di spiegare meglio come sia possibile litigare «bene» è meglio evidenziare le attitudini che, invece, provocano tensioni nella coppia e peggiorano il rapporto a due. Tra questi, ci sono gli atteggiamenti egoistici, di sfida e oppositivi, ma anche la mancanza di autocontrollo e le offese. E, ancora, il portare rancore, l’insistere sui punti deboli dell’altro e il chiudersi alle possibilità di confronto. Perché sottolineare questi aspetti? Perché se l’obiettivo è arrivare a un litigio costruttivo bisogna per prima cosa sapersi osservare. Non è certo un lavoro facile e va fatto anche a mente fredda. L’obiettivo è capire quando la discussione inizia a degenerare, a non riguardare più la questione al centro del discorso. Inoltre, bisogna capire quando si iniziano a tirare in ballo altri argomenti, se si rinfaccia qualcosa al partner o se lo si aggredisce verbalmente. Avere la capacità di «smontare» le fasi della litigata permette di fermarsi per tempo e di uscire dal «solito copione» che porta alla tensione nel rapporto.
Fatto questo, si può cercare di intervenire. Per prima cosa tentando, in caso di discussione, di attenersi a ciò di cui si sta parlando, senza lasciarsi prendere dalla rabbia. Eventuali altre questioni che dovessero emergere vanno lasciate momentaneamente da parte e affrontate separatamente, a mente lucida e con l’intento di capire le ragioni dell’altro, per arrivare a un punto di contatto o, per lo meno, di mediazione.
Gli esperti consigliano anche di non lasciare nessuna discussione a metà: sarebbe un po’ come seppellire una bomba. La si nasconde, ma non scompare e si rischia che esploda una volta che ritorna alla luce. Ecco allora che è meglio sbollire e trovare una soluzione. Se possibile cercando di seppellire l’ascia di guerra per primi e dimostrando che, sebbene non sia semplice, si è interessati a discutere anche adottando il punto di vista del partner: questa apertura sarà senz’altro gradita e contribuirà ad allentare la tensione. Il consiglio in più? Concludere la litigata prima di andare a dormire, in modo che il malumore non si protragga anche la giornata successiva, magari inglobando altri problemi, ingigantendosi e diventando ancora più difficile da gestire.