Il "Teatro Civico" di Marco Paolini

Sono racconti teatrali pensati per la tv. Il palcoscenico è quello del vecchio teatro di Schio, in provincia di Vicenza, una struttura «conservata in stato di perfetto abbandono». Pochi, essenziali, ma efficaci, gli elementi scenografici: qualche sedia, una bici, un trenino... Torna in Dvd, in una nuova edizione, il «Teatro Civico» di Marco Paolini (foto di Iuri Pevere), la raccolta dei cinque monologhi che l?autore-attore veneto realizzò nel 2003 per affiancare le inchieste di «Report», su Raitre. Monologhi di una quarantina di minuti che erano già stati distribuiti in homevideo da Einaudi nel 2004 (con libro) e che ora vengono riproposti dalla Warner. Le storie – scritte con Francesco Niccolini e Andrea Purgatori – sono intense, dirette, intelligenti. Commuovono e fanno arrabbiare. Ma anche sorridere, ogni tanto. I testi sono legati ai temi della trasmissione condotta da Milena Gabanelli. Nel primo, «Cipolle e libertà», si raccontano la vita e le lotte di un operaio sindacalista: l?infanzia in tempo di guerra, il lavoro nei campi, la fabbrica, la pensione. Nel secondo, «Bhopal, 2 dicembre 1984», si narra la tragedia che colpì la città indiana di Bhopal, invasa da un?immensa nube tossica fuoriuscita dalla fabbrica abbandonata dalla multinazionale americana della chimica Union Carbide. «Binario illegale» è un viaggio nella vicina Penisola – e nel tempo – attraverso i ricordi di un bambino cresciuto sui treni. «Trecentosessanta lire» parla di un venerdì nero per l?economia italiana: il 19 luglio 1985 la valutazione del dollaro passò da 1840 a 2200 lire. Proprio quel giorno il direttore finanziario della ENI aveva dato l?ordine di acquisto di 125 milioni di dollari. «U238», infine, tratta il tema dell?esposizione dei soldati italiani all?uranio impoverito. La storia è quella di Luca, partito per il Kosovo e tornato con la leucemia.