Importanti i carboidrati, ma attenzione a quali scegliamo

Carboidrati, che passione! Sono la principale fonte energetica dell'organismo e, spesso, anche la più amata (pizza, pane e spaghetti insegnano...). Ma attenzione a quali carboidrati scegliere: come spiegano gli esperti nella seconda puntata del programma La salute vien mangiando, in onda domani su Teleticino alle 19.30, c'è una grande differenza fra questi alimenti "bianchi", e quelli "scuri". Cosa si intende con queste definizioni? «I carboidrati bianchi sono quelli che derivano dalle farine molto raffinate - spiega Paolo Di Muro, educatore alimentare al Cardiocentro di Lugano. - Quelli scuri, invece, sono "legati" alle fibre e ad altre sostanze preziose, che arrivano dalle farine integrali. C'è poi una terza categoria, che possiamo definire carboidrati colorati: li troviamo nella frutta e nella verdura».Di per sé la struttura dei carboidrati è sempre, più o meno, la stessa. Come dice il nome, sono sostanze formate da atomi di carbonio, idrogeno e ossigeno, uniti in vari modi fra loro, ma facilmente trasformabili dall'organismo in glucosio, lo zucchero che rappresenta il carburante fondamentale delle cellule. «Il problema - continua Di Muro - nasce quando questa trasformazione avviene in modo troppo rapido e determina concentrazioni molto alte di glucosio, all'improvviso, nel sangue. E questo succede spesso se si mangiano quantità abbondanti di carboidrati bianchi o, ancor peggio, di dolci (sono carboidrati anche quelli...), che contengono saccarosio, cioè il comune zucchero da cucina. L'assorbimento dei carboidrati scuri, invece, è più lento e graduale».Perché bisogna evitare le alte e improvvise concentrazioni di glucosio nel sangue? La seconda puntata di La salute vien mangiando lo spiega bene: siccome il glucosio in eccesso può danneggiare alcuni tessuti dell'organismo, come quelli nervosi, scatta un meccanismo di emergenza, che spinge il pancreas a secernere forti quantità di insulina (l'ormone deputato a gestire, appunto, il glucosio), ma questo provoca, alla lunga, meccanismi infiammatori, per complesse reazioni biochimiche. In più, la manovra di emergenza risulta molte volte imperfetta e troppo "drastica", con il risultato che il glucosio si abbassa in modo eccessivo, e l'organismo, paradossalmente, ne reclama ancora... Così si innesca un meccanismo di fame, che porta all'ingestione di altri carboidrati, con ulteriori picchi di insulina, in un circolo vizioso che può favorire il diabete di tipo 2, oltre alla trasformazione in grassi degli zuccheri in eccesso.La seconda parte della puntata affronta anche un altro tema-chiave dell'alimentazione, quello legato alle proteine, i "mattoni" dei muscoli e di molti altri tessuti dell'organismo (il corpo umano, come dicono i biologi, è costituito fondamentalmente da acqua e proteine...). «Queste molecole arrivano dal mondo animale (carne, latticini, pesce, uova) e dai legumi (fagioli, lenticchie, fave, lupini, ceci e piselli) - spiega Di Muro. - I vegetali, anche in questo caso, vanno preferiti». In effetti, ai corsi organizzati nel reparto di cardiologia riabilitativa e preventiva del Cardiocentro si insegna a occupare sempre metà del piatto, ogni pasto, con le verdure. Ed è una regola che è stata seguita anche da Teodoro Coppola, ex-allievo di questi corsi, intervistato da TeleTicino. «Adesso che ho 53 anni mi sento meglio di quando ne avevo 40 - confessa Coppola, che fino a qualche tempo fa pesava 126 chili ed era finito in sala operatoria per un infarto. - Prima dei miei problemi di salute, non curavo affatto l'alimentazione e disdegnavo, in particolare, le verdure. Adesso, se non sono presenti nel mio pasto, mi sembra che manchi qualcosa, e non posso accettarlo. Così, vado a cercare, almeno, una dose di pomodorini...».Paolo Rossi Castelli