Justin Bieber, fase tre

NEW YORK - Justin Bieber è entrato in quella che potrebbe essere definita come la fase tre della sua carriera artistica. Dopo essere stato l'idolo delle ragazzine e poi aver passato qualche anno da cattivo ragazzo, con tanto di notte in cella, la popstar canadese - che ormai sfoggia una capigliatura biondo platino - ha detto in una lunga intervista al magazine Complex di aver scoperto la fede (Qui l'intera intervista, in inglese).
Ma non una fede qualsiasi, quanto una sua personale reinterpretazione del cristianesimo basata sull'amore per Gesù Cristo. Prima di tutto perché, tiene a specificare il cantante, "credo che i cristiani lascino una pessimo sapore sulla bocca della gente. Spingono troppo il soggetto, sono eccessivamente 'chiesastici' e religiosi." Cosa che Bieber non è: "Non sono religioso. Personamente amo Gesù e questo mi ha salvato."
La popstar è dunque parecchio preoccupata dall'essere accostata ai cristiani: "Penso che le persone, come mi sentono dire che sono cristiano, direbbero 'Ehi, Justin, calma, fai un passo indietro'. Inoltre non vorrei sbatterlo in faccia a tutti. Voglio solo vivere onestamente, come Gesù. Non essere Gesù - non potrei mai - sia chiaro. Non vorrei risultare strano".
Niente cristianesimo, niente messa ogni domenica: "Non serve andare in chiesa per essere un cristiano. Se vai da Taco Bell, questo non ti rende un taco".
Con la scoperta della fede è insorto inoltre un nuovo scetticismo: "Sono il tipo di persona che cerca sempre di capire come funzionano le cose. Ma poi ho cominciato a pensare, 'aspetta, e il Big Bang? Pensare che il Big Bang abbia creato tutto questo è più folle che pensare che esista un Dio. Immagina di mettere dell'oro in una scatola, scuoterla, e tirarci fuori un Rolex. È così ridicolo una volta che inizi a pensarci".
Non è dato sapere, al momento, se anche le Belieber si siano riscoperte Believer.