Cucina

La Svizzera solleva già una Coppa del Mondo... per gli chef!

Clamoroso risultato per il team svizzero, che batte i paesi del Nord e conquista la Culinary World Cup a Lussemburgo - Pietro Leanza: «Il segreto i prodotti locali, anche ticinesi»
Mattia Sacchi
01.12.2022 19:27

C'è attesa per la partita contro la Serbia, che determinerà se la Nati riuscirà ad approdare agli ottavi di finale. Ma c'è una Svizzera che già oggi ha sollevato una Coppa del Mondo. Non in Qatar, bensì in Lussemburgo, al Culinary World Cup. Gli chef svizzeri sono infatti riusciti a rompere l'egemonia dei paesi del Nord, portandosi a casa uno dei più importanti riconoscimenti mondiali nel mondo della cucina, davanti a Svezia e Norvegia.

Una vittoria a dir poco clamorosa, dove la Svizzera non solo ha vinto la classifica generale, ma anche dominato nelle varie categorie: dalla «Chef Table», nella quale si prepara un menù per 12 importanti cuochi, alla «Hot Kitchen», dove il servizio è per ben 110 persone. L'en plein è stato poi completato grazie ai giovani, anche loro vincitori nelle rispettive categorie.

Nella squadra «senior» anche un ticinese d'adozione: Pietro Leanza, fratello di Nicola, chef del Seven di Ascona, e membro della brigata di Marco Campanella nel pluripremiato La Brezza presso l'Eden Roc di Ascona. «Sono senza voce a causa dei festeggiamenti: si tratta di un concorso importantissimo, che si disputa ogni quattro anni. Per questo il livello è estremamente alto, ma noi siamo riusciti a creare un team di assoluta eccellenza, dove ognuno aveva ben chiaro quello che doveva fare per arrivare alla vittoria».

L'aspetto mentale quindi è stato importante: «Assolutamente. Per gestire lo stress siamo stati aiutati anche aiutati da un mental coach, che ci ha seguito per tutto questo percorso. La pressione infatti era tanta: la coesione tra noi, anche nei momenti di difficoltà, ha fatto la differenza».

La differenza è stata fatta anche dalla scelta delle materie prime: «Abbiamo voluto credere nei prodotti della nostra terra: a volte si sottovaluta la qualità che si può trovare in Svizzera. Non solo per la carne, ma anche ad esempio per le castagne del vallese, o il salmone di Lostallo. Per non parlare dello yogurt d'alpeggio S.Gottardo, fondamentale per il nostro dessert!».

Dopo la pioggia di riconoscimenti dalle guide internazionali per La Brezza, tra l'aumento delle stelle Michelin e dei punti in Gault&Millau, un premio che completa l'anno magico del giovane chef: «Questo 2022 è stato davvero magico, pieno di emozioni personali e di squadra. Ma non possiamo adagiarci sugli allori, specialmente ora: tra due giorni sarò infatti di nuovo in cucina, con ancora più carica e voglia di fare bene!».