L’itineriario

La Valle del Salto tra affreschi e cappelle

Un’escursione tra storia e arte alla scoperta del patrimonio artistico della Valle Maggia
La rinfrescante Cascata del Salto a Maggia (©Ely Riva)
Ely Riva
21.08.2020 06:20

Molti conoscono la spettacolare cascata della Valle del Salto a Maggia, una fantasia di rigagnoli sfuggenti agli argini di una roccia dalle forme sinuose. Pochi sanno invece che dietro la cascata si nasconde una delle escursioni tra le più interessanti del Ticino: il Giro della Valle del Salto che è un intricato reticolo di vallette legate da sentieri e scalinate ancora ben conservate. Un giro adatto a tanti escursionisti, anche ragazzi.

Ma andiamo con ordine. Da Maggia (332 m) si sale verso l’entrata della Valle del Salto seguendo un sentiero tra alti muri a secco che separano vasti e ripidi vigneti.
Dopo una decina di minuti si arriva ad una cappella poggiata su un muretto con affrescata la Samaritana al pozzo. È un buon inizio e ci dice che di acqua ce n’è in abbondanza.

La prima sosta è presso la Cappella della Samaritana al pozzo (©Ely Riva)
La prima sosta è presso la Cappella della Samaritana al pozzo (©Ely Riva)

Una poderosa scalinata fatta di larghe pietre squadrate conduce alla grande Cappella della Pioda (476 m). È molto antica con affreschi che i Seregnesi di Lugano hanno eseguito nel 1479: Madonna con il Bambino affiancata dai Santi Pietro e Giovanni Battista. A questo affresco ben conservato, che probabilmente era una semplice cappella, venne aggiunto un oratorio con tanto di portico nel 1715. Sull’arco è raffigurato il viso del Cristo a tre teste. Interpretava la figura della Trinità con tre facce, chiaramente simbolica, che era stata proibita nel Concilio di Trento nel 1563, in quanto ritenuta una rappresentazione mostruosa e raccapricciante. In Ticino ne sono rimaste diverse e ben due nella Valle del Salto, quella della Cappella della Pioda e un’altra sulla cappella della Cassinèla.

Affresco raffigurante il Volto Trifronte proibito dalla Chiesa (©Ely Riva)
Affresco raffigurante il Volto Trifronte proibito dalla Chiesa (©Ely Riva)

Il terreno vicino alla cappella è molto soleggiato e nei secoli passati era adibito a vigneto pergolato arditamente esposto sopra un ripido pendio accanto alla bella cascata di Maggia.
Qui inizia il giro della valle del Salto. Ciò che stupisce in questo giro non sono le vallette, spesso nascoste dalla vegetazione, ma i sentieri lastricati con pietre di notevoli dimensioni e soprattutto le lunghe scalinate...

Un tratto del sentiero lastricato (©Ely Riva)
Un tratto del sentiero lastricato (©Ely Riva)

Se ogni scalino fosse una nota, questa composizione di sassi squadrati potrebbe essere una sinfonia indimenticabile con tanto di preludio in quelle due meravigliose scalinate ai lati della Cappella: una scende tondeggiante verso un antico ponte di sasso, mentre l’altra sale diritta verso un bosco di vecchi castagni secolari. I sentieri sono solo le linee del pentagramma e le note non sono mai sparse a casaccio.

La scalinata tondeggiante che sale verso il Ponte della Pioda (©Ely Riva)
La scalinata tondeggiante che sale verso il Ponte della Pioda (©Ely Riva)

Il bel ponte a volta - preceduto da una scalinata tondeggiante - sotto il quale scorre l’acqua della Valle del Salto è stato costruito dal maggese Giovanni Pedrazzini (1796-1856) e dai suoi operai che per realizzarlo rimasero lunghe giornate sospesi nel vuoto per mezzo di corde.
Lungo tutto il percorso del giro della valle ci sono diverse cappelle ben conservate.
Poco dopo il ponte si arriva a Braia (592 m) dove incontriamo uno dei capolavori del pittore valmaggese Giovanni Vanoni, una cappella del 1861, con dipinto sulla facciata posteriore - nascosta al viandante - una mirabile Crocifissione. E sul lato a monte un Sant’Antonio con i suoi oggetti più simbolici, la Tau cucita sul saio e la campanella che invece di essere appesa al pastorale pende da un albero!

Cappella affrescata dal valmaggese Giovanni Vanoni (©Ely Riva)
Cappella affrescata dal valmaggese Giovanni Vanoni (©Ely Riva)

Poco più su, al termine di un’altra scalinata, la Cappella dal Torzèd (770 m) che porta su un lato il patriarca Noè e la sua “arca”, approdata in Valmaggia!
Seguono belle scalinate con larghi sentieri che si snodano dentro e fuori vallette, lungo pareti strapiombanti e in boschi così ripidi da far paura.

Cappella dal Torzèd con l’affresco di Noè (©Ely Riva)
Cappella dal Torzèd con l’affresco di Noè (©Ely Riva)

Giunti in zona Canaa, dopo Talpign (863 m) e Ceir (875 m), inizia la discesa ripida al Ponte diga (476 m) della presa d’acqua del Riale del Salto, dove si segue il lato orografico sinistro della valle. A Cassinéla (777 m) si ritrovano vecchi e secolari castagni veri monumenti viventi anche se colpiti da tante rughe e acciacchi.
Seguono altri sentieri lastricati affiancati a valle da poderosi muretti e si rientra alla Cappella della Pioda e a Maggia.

Sulla sinistra della valle si supera la località Cassinéla (©Ely Riva)
Sulla sinistra della valle si supera la località Cassinéla (©Ely Riva)

L'itinerario

Maggia (332 m), Cappella della Madonna della Pioda (476 m), ponte di sasso che porta sul lato orografico destro, Braia (592 m), Ceir (875 m), Canaa e discesa al Ponte diga (746 m) della presa d’acqua del Riale della Valle del Salto, Cassinella (777 m), Cappella della Pioda (476 m) e rientro a Maggia (332 m).

Giro della valle del Salto: 3-4 ore.

Salita da maggia verso l’entrata della valle (©Ely Riva)
Salita da maggia verso l’entrata della valle (©Ely Riva)
Affresco di Sant’Antonio a Braia (©Ely Riva)
Affresco di Sant’Antonio a Braia (©Ely Riva)
Sentiero nel giovane bosco di betulle sopra Braia (©Ely Riva)
Sentiero nel giovane bosco di betulle sopra Braia (©Ely Riva)
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