Laura Pausini, discorso pro-unioni civili a Sanremo

La superospite di Sanremo ha invocato l'approvazione del decreto per le unioni civili
Red. Online
10.02.2016 14:00

SANREMO - Tutti temevano una presa di posizione politica a difesa di matrimonio e adozioni gay da parte di Elton John, ma sul palco dell'Ariston è stata Laura Pausini ad invocare con forza l'approvazione del decreto sulle unioni civili.

La cantante, superospite della prima serata del Festival, ha infatti tratto spunto dalla sua canzone "Simili", singolo del suo nuovo album, per appellarsi ai parlamentari italiani, che oggi voteranno al Senato l'approvazione del decreto Cirinnà.

"Essere simili vuol dire essere uguali e differenti, rispettare le persone e le storie che incontriamo anche se sono diverse da noi. Voglio che le persone simili possano proteggersi tra di loro e non dividersi mai".

"Se siamo simili - ha detto la Pausini rivolgendosi alla platea e a Carlo Conti - siamo tutti uguali e dobbiamo proteggerci, non dividerci".

Oltre al discorso di Laura, nel corso delle loro esibizioni, i campioni in gara Noemi, Arisa, Enrico Ruggeri e Irene Fornaciari hanno espresso la loro idea sul tema scottante, mostrando dei nastrini arcobaleno, simbolo LGBT.

In una precedente intervista, Laura ha dichiarato che non si sposerà, fino a quando anche in Italia una sua amica lesbica non avrà la sua stessa possibilità di farlo.

"Qualche giorno fa, in un'altra nazione, mi hanno chiesto perché non mi sposo - confessava la cantante 41enne - Sono 10 anni che sto con una persona e stiamo bene così, non abbiamo bisogno di un documento per certificare il nostro amore. Magari in futuro ci servirà per ragioni burocratiche, ma finché non diventa necessario preferisco non farlo perché il mio diritto non è uguale a quello della mia migliore amica che è lesbica e che invece vorrebbe sposarsi".

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