I perché

Le domande curiose dei piccoli filosofi

I piccoli sono a pieno titolo dei pensatori: le loro domande si riferiscono ai grandi interrogativi della vita, e spesso ci colgono impreparati.
I piccoli sono a pieno titolo dei pensatori: le loro domande si riferiscono ai grandi interrogativi della vita, e spesso ci colgono impreparati.
Red. Online
15.10.2021 18:00

Quante volte i bimbi ci spiazzano con fantasiose domande a cui noi non penseremmo mai? Ad essere sinceri, accade molto spesso! Ed è esattamente in quei momenti che l’adulto prova un forte senso di disagio per non essere in grado di rispondere agli interrogativi più disparati, restando senza parole di fronte al piccolo essere umano in attesa di chiarimenti. L’imbarazzo che proviamo in queste situazioni deriva dal fatto che, in quanto adulti, abbiamo imparato a pensare in modo logico e razionale, dimenticandoci cosa significa essere bimbi. Ecco allora che spesso, crescendo, si perde buona parte della propria fantasia, e con questa anche la capacità di porsi domande così astratte come quelle che ci indirizzano i bambini.

Ma anziché provare disagio e chiudere in fretta la conversazione, il genitore o l’adulto a cui il piccolo filosofo si rivolge dovrebbe farsi carico del suo reale compito: accompagnare il bimbo lungo il percorso di scoperta del mondo. La grande curiosità che i bambini dimostrano attraverso le loro domande è infatti un segno molto importante che indica come stiano cercando un significato nel mondo che li circonda. Il tipo di pensiero che viene espresso è ben diverso da quello logico a cui siamo abituati, ma non per questo è inferiore. In questa ricerca emerge così il ruolo fondamentale della famiglia e della scuola: accogliere la curiosità e educare al pensiero.

Per svolgere questo compito al meglio, è necessario informarsi approfonditamente sugli strumenti che potrebbero aiutarci e, come sostiene l’associazione Hamelin, gli albi illustrati sono un ottimo punto di partenza. La letteratura per l’infanzia si è infatti evoluta molto nel corso degli ultimi anni arrivando a esaminare, con un linguaggio comprensibile ai piccoli lettori, temi ritenuti spesso scomodi e profondi. Nella prospettiva di accogliere e assecondare le curiosità infantili, si inserisce anche la branca di studi della Philosophy for Children, un punto di vista innovativo che mira a lasciare ai bambini lo spazio per interrogarsi e crescere attraverso il pensiero. Quello che forse molti adulti dovrebbero imparare a fare è lasciare più spazio ai bambini, permettendo loro di liberare la fantasia, la curiosità e rivendicare così un posto nel mondo. Alla fine, le domande che si pongono e ci pongono oggi questi piccoli filosofi sono interrogativi che un tempo ci siamo posti anche noi e, forse, è dalla loro costante meraviglia nel conoscere e nello scoprire che dovremmo imparare.