L'importanza delle vitamine per il benessere quotidiano

Vitamine, così amate e così sconosciute... Tutti ne abbiamo sentito parlare, tutti cerchiamo di introdurle nella dieta, ma pochissime persone (a parte gli addetti ai lavori) saprebbero dire esattamente che cosa sono. Eppure, senza queste sostanze, si rischia di andare incontro a problemi anche molto gravi... «Le vitamine hanno un ruolo essenziale per la vita ma non sono un "nutrimento" e non forniscono energia - spiega Paolo Di Muro, educatore alimentare al Cardiocentro di Lugano e protagonista della quarta e ultima puntata di La salute vien mangiando, in onda domenica su Teleticino, alle 19.30. - Ogni vitamina ha una funzione particolare e, per la verità, non è così facile trovare un comune denominatore che le descriva tutte. Possiamo affermare, in ogni caso, che alcune di loro (la vitamina C, la B1 e altre, definite idrosolubili) funzionano come potenti catalizzatori: influenzano in modo determinante, cioè, la velocità delle reazioni chimiche che avvengono nelle nostre cellule, accelerandole e rendendole più efficaci».Il termine "vitamina" ha un che di antico, e anche di inesatto... Perché significa "ammina della vita" (le ammine sono sostanze contenenti azoto) ed era stato coniato dal chimico polacco Casimir Funk nel 1911, pensando che quel gruppo amminico fosse presente in tutta la "famiglia" delle vitamine. Poi, nel corso degli ultimi decenni, si è scoperto che le cose non stavano così, ma ormai il nome era quello, ed è rimasto.Per molti secoli, ricordano gli esperti di La salute vien mangiando, la carenza di diversi tipi di vitamine ha provocato malattie anche mortali, come lo scorbuto, tipico dei marinai che sulle navi non mangiavano frutta e verdura per molti mesi, durante la navigazione, e subivano gravissimi problemi. «Ora la situazione è molto cambiata, per fortuna - dice Paolo Di Muro - ma ancora tante persone si ritrovano con qualche carenza vitaminica, perché non seguono un'alimentazione abbastanza variata e lasciano poco spazio ai vegetali». Bastano quantità piccolissime di vitamine (A, gruppo B, C, D, E, K, PP) ogni giorno, per far funzionare bene l'organismo. «Ma gli esseri umani, a differenza di altri, non riescono a sintetizzare direttamente queste sostanze (tranne, per certi aspetti, la vitamina D) e dunque devono necessariamente introdurle dall'esterno, con il cibo. Per questo bisogna scegliere un'ampia gamma di alimenti, soprattutto verdura e frutta, in modo da intercettarle tutte, e in quantità sufficiente».Può essere consigliabile usare gli integratori che, negli ultimi decenni, hanno fatto registrare un autentico boom di vendite? «Sul mercato sono presenti moltissimi prodotti - dice ancora Di Muro. - Bisogna scegliere quelli che garantiscono la migliore efficacia, facendo particolare attenzione alle materie prime da cui derivano, e al processo di estrazione, lavorazione e conservazione». Diversi studi hanno dimostrato, aggiungiamo noi, che un uso eccessivo degli integratori può addirittura danneggiare l'organismo, invece di aiutarlo. E l'orientamento generale è quello di ricorrere a queste sostanze solo nei casi in cui c'è una comprovata carenza di vitamine, per qualche patologia o per altre situazioni "certificate" dal medico.«Anche l'esercizio fisico può portare a una perdita di vitamine e di altre sostanze essenziali per il nostro corpo, che vanno reintegrate - spiega a La salute vien mangiando il fisiologo sportivo Antonello Molteni, responsabile del reparto di cardiologia riabilitativa e preventiva del Cardiocentro. - In particolare, chi fa sport quotidianamente deve ripristinare la vitamina C. Intendiamoci: l'esercizio fisico è un componente fondamentale del nostro "star bene", una vera risorsa per la salute. Deve essere, però, controllato e "individualizzato", e incastonato come una perla nel contesto della nostra quotidianità».Ma quanta frutta e verdura (fresca, non cotta) bisogna mangiare per introdurre una quantità sufficiente di vitamina C e trarre beneficio dai suoi poteri antiossidanti e dalle molte altre virtù? «Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità - dice Paolo Di Muro - basterebbe che ognuno di noi mangiasse 600-700 grammi di vegetali al giorno, per cambiare in positivo la mappa mondiale delle patologie cardiovascolari. Sembrano tanti, ma se vengono suddivisi durante la giornata sono assolutamente gestibili...».Paolo Rossi Castelli