Ricarica elettrica: Ticino promosso

Il sistema per la ricarica dell’auto elettrica in Ticino? Promosso! Magari a non a pieni voti, perché si può sempre fare meglio, ma nel complesso su strade e autostrade del nostro cantone la ricarica delle batterie dell’auto elettrica è praticabile senza troppe complicazioni, a patto di prepararsi un po’.
Abbonamenti e app
Giusto un anno fa vi avevamo raccontato delle peripezie affrontate per ricaricare un’auto elettrica utilizzata per recarci al Salone di Ginevra. Niente a che vedere col Ticino, per la verità, ma allora avevamo incontrato problemi con la ricarica sull’area di servizio di Gunzgen, all’aeroporto di Ginevra, in città sempre a Ginevra, sull’area di servizio del San Gottardo ad Erstfeld in direzione Sud, mentre tutto era andato benissimo a Friburgo con le colonnine del Groupe E (Move).
Abbiamo svolto il nostro test il 27 febbraio con un’Audi e-tron, partendo dalla stazione ferroviaria di Arbedo-Castione, dove c’è una ricarica emotì.
Audi ci ha messo a disposizione una tessera del formato di una carta di credito (detta Rfid, con tecnologia di identificazione a radiofrequenza) che è una sorta di abbonamento: i clienti che lo sottoscrivono hanno il vantaggio di poter utilizzare i servizi di ricarica dei partner affiliati a prezzi standardizzati. Con questa carta in tasca, quasi ogni rifornimento è andato a buon fine, qualunque fosse la compagnia che erogava l’elettricità e qualunque fosse il luogo della ricarica, sia sulle strade cantonali, sia in autostrada.Se non si dispone di un abbonamento di questo genere (verificare quali compagnie aderiscono al contratto), se ne può sottoscrivere uno proposto da altre aziende che operano nel settore (Swisscharge.ch; emotì, Move ecc.).
Esistono due metodi di pagamento alternativi, non sempre accettati entrambi da tutte le compagnie: con una normale carta di credito, oppure con una app messa a punto da una di queste aziende fornitrici, che può essere scaricata al momento e collegata alla propria carta di credito. Insomma, se usate l’auto elettrica, scordatevi il contante e non dimenticate mai lo smartphone.
La semplicità, un’illusione
Abbiamo messo sotto esame le ricariche di emotì (copre in maniera eccellente tutta la rete cantonale, pagamento tramite app), GoFast (presente in tutte le aree di servizio autostradali del Ticino), Ionity (Bellinzona Nord e Sud, Gottardo Nord e Sud a Erstfeld) e Move (Groupe E, Gottardo Nord). Le stazioni di Tesla (come quella sul Monte Ceneri) permettono la ricarica unicamente alle auto del marchio (il connettore e la presa dell’auto sono differenti rispetto agli altri modelli). Solo Move dà la possibilità di pagare direttamente con la carta di credito, tramite il codice personale da inserire nell’apposito terminale. GoFast e Ionity forniscono sulla colonnina un codice QR da leggere tramite smartphone che rinvia al loro sito e alle modalità di pagamento (carta di credito).

L’ESPERTO
«In futuro pagare alla colonna sarà più facile»

«Ha ragione: il pagamento della ricarica è ancora complicato, ma i tempi stanno per cambiare: noi di GoFast per esempio stiamo progettando la possibilità di saldare il conto direttamente tramite un lettore di una carta di credito. La mancata possibilità di utilizzare questo metodo, che sarebbe semplicissimo, è dovuta a ragioni storiche».
In che senso?
«Dieci anni fa esistevano solo ricariche lente. E le società che investivano nel settore erano locali, per lo più senza un gran tornaconto. Per loro era importante individuare e fidelizzare il cliente. Il Ticino è stato un precursore: le nostre aziende elettriche si sono unite proponendo un prodotto unico, mentre oltre Gottardo ogni comune aveva una propria rete. I margini di guadagno con la rete lenta sono ridottissimi, mentre con la ricarica veloce c’è più spazio di manovra».
Dunque?
«Dunque ai tempi per permettere a un utente di una rete A di rifornirsi anche presso una rete B si è pensato a un «rooming»: il cliente pagava una tariffa per poter caricare la batteria presso un fornitore a cui non era affiliato. Se però un fornitore di energia offre anche la carica rapida, vendendo quantitativi maggiori di kW, può pensare di abbassare i costi di rooming e investire anche per il lettore delle carte di credito, un costo importante. È ciò che sta per avvenire, anche se nessuno rinuncerà ad offrire ai clienti un abbonamento alla propria rete, che tramite un’app può permettere per esempio di regalare un buono per un caffé o altro durante la sosta per la ricarica, generando traffico commerciale».
Che ne dice del cavo troppo corto di Arbedo-Molinazzo?
«Che purtroppo le auto elettriche non hanno tutte la presa per la ricarica nella stessa posizione. Davanti, dietro, a destra, a sinistra: siamo ancora in un periodo che definirei pionieristico, un cavo lungo per la ricarica rapida risulterrebbe pesante, però così non va bene...». T.B.

Valutazioni eccellenti, ma c’è un supercaricatore col cavo troppo corto
Il nostro viaggio a bordo dell’Audi e-tron dotata di una batteria di 95 kWh inizia alla stazione ferroviaria di Arbedo-Castione, dove sono presenti solo delle colonnine emotì, che erogano al massimo 22 kWh, il che significa che per caricare da 0 al 100% la batteria sono necessarie circa 4,5 ore. Ad Arbedo-Molinazzo il supercaricatore non funziona: allora via in autostrada con fermate nelle aree di servizio del canton Ticino, a San Vittore e una puntata anche nel canton Uri. Ecco la sintesi del nostro test.
