È stato un Met Gala all'insegna dello stile black

Con una lista esclusiva di invitati è uno degli eventi più prestigiosi al mondo che gli appassionati di moda non si possono perdere in quanto vedono sfilare celebrità di alto profilo che indossano abiti di stilisti di grande fama. Stiamo parlando del Met Gala, evento benefico che si tiene ogni primo lunedì di maggio a New York. Lo scopo? Raccogliere fondi per il Costume Institute del Metropolitan Museum of Art di New York City. Superfine: Tailoring Black Style il titolo dell'edizione 2025 che, frutto della collaborazione tra il direttore del Costume Institute, Andrew Bolton, e la curatrice ospite e autrice, Monica L. Miller, si è tenuta ieri al Metropolitan Museum of Art.
Evento mondano ed esposizione che quest'anno erano ispirati al libro di Monica L. Miller Slaves to Fashion: Black Dandyism and the Styling of Black Diasporic Identity. Ma che cosa significa esattamente e che cosa vuole raccontare? Come spiega il museo stesso, la mostra offre «un’analisi culturale e storica dello stile black nell’arco di trecento anni, attraverso il concetto di dandismo». In altre parole, l’esposizione ha come focus la modalità con cui la moda è stata utilizzata dagli afrodiscendenti come simbolo e strumento di autoaffermazione e rivoluzione nella storia americana e nella diaspora nera. Un tema che ha in parte intimidito le star sul tappeto rosso, le quali al dress code della serata, Tailored For You («Su misura per te», ndr.), hanno deciso di andare sul sicuro, scegliendo il rispetto e forse non osando abbastanza.
L'evento ha visto volti noti e habitué come Nicole Kidman, Madonna e Rihanna, ma c’è anche chi ha fatto la sua prima apparizione come Kamala Harris, indossando un abito bianco e nero Off-White curato dal direttore creativo Ib Kamara. Una scelta caratterizzata dalla «semplicità» come racconta Kamara a Vogue. Unico errore? Kamala Harris ha deciso di non presentarsi sul red carpet pubblico, sfuggendo così ai fotografi.
La cerimonia è stata accompagnata da momenti dedicati alla musica, con la realizzazione di molte performance. La serata è stata aperta dal coro Silk & Sound che ha fatto da colonna sonora all'arrivo delle star sul tappeto blu, eseguendo Ain't No Mountain High Enough, per poi spostarsi nella Great Hall e suonare brani R&B, reggae e disco. Pharrell Williams – co-presidente del Met Gala – insieme al coro Voices of Fire, ha eseguito tre canzoni, tra cui la famosa Happy. Mentre Usher e Stevie Wonder hanno coronato la serata dopo la cena di gala.
Il Met Gala, ricordiamo, che è nato nel 1948 come raccolta fondi per il Costume Institute – collezione di abiti di moda dal XV secolo fino ad oggi – negli anni è andato incontro a diversi cambiamenti; come, ad esempio, l’introduzione della formula «tema» nel 1971 e l’arrivo di Anna Wintour, direttrice di Vogue America, nel 1995, come “regina” dell’evento, presiedendo il comitato di organizzazione. È sotto la sua guida che il Met Gala è diventato un evento di fama internazionale.