Il punto

Il clamoroso ritorno del bucket hat, grazie agli Oasis

Il cappello da pescatore, diventato iconico grazie a Liam Gallagher, è stato il vero e proprio protagonista della reunion della band britannica: di sicuro, è stato l'articolo più cercato e acquistato dai fan
©Sammy Kogan
Red. Online
08.09.2025 10:30

È stato, musicalmente parlando ma non solo, l'evento dell'estate: la reunion degli Oasis, già. Il ritorno sulle scene dei fratelli Liam e Noel Gallagher, dopo quasi sedici anni di lotte intestine e litigi a mezzo stampa, si è tradotto in una tournée che ha fatto registrare il tutto esaurito. Ovunque. Si è tradotto, altresì, nel ritorno di oggetti che credevamo perduti, come il cosiddetto bucket hat. O, se preferite, il cappello simil pescatore che i fan della band, sin dalla prima ora, hanno indossato per onorare la coolness del minore dei Gallagher, Liam.

«Probabilmente – ha spiegato un 41.enne al Wall Street Journal, che al fenomeno ha dedicato un approfondimento – sembro ridicolo con questo cappello in testa, anche perché non credo che mi dia automaticamente l'allure di Liam Gallagher come vorrei. Ma non mi importa». Lo stesso Liam, sul palco, ha speso alcune parole per descrivere un cappello che stava indossando. Gli Oasis, a lungo separati come detto, sono tornati insieme per una lunga, lunghissima serie di concerti (41, in 17 città) iniziata a Cardiff, nel Regno Unito, lo scorso luglio. 

I tour, in questi ultimi tempi, sono diventati la principale fonte di guadagno per gli artisti, complice l'avvento dello streaming. Di riflesso, il merchandising associato – tanto più se associato alla nostalgia – ha assunto un ruolo cardine. La band di Manchester, in questo senso, non fa eccezione: tanti, tantissimi gruppi attivi negli anni Novanta hanno ripreso la via dei concerti, a caccia dei quarantenni di oggi che, all'epoca, erano poco più che adolescenti. Secondo le analisi di MIDiA, condivise dal Wall Street Journal, il mercato del merchandising musicale quest'anno dovrebbe raggiungere i 5,4 miliardi di dollari, mentre entro il 2030 sfiorerà i 7,2 miliardi. 

Dicevamo del bucket hat: Adidas, che con gli Oasis ha firmato una linea speciale in vista della reunion, ha letteralmente vestito i fan della band quest'estate (e nelle date che ancora arriveranno). Il direttore esecutivo dell'azienda, Bjørn Gulden, lo scorso luglio aveva spiegato sempre al Wall Street Journal: «Credo che quando la gente andrà ai concerti della band, beh, sembreranno degli eventi Adidas». Vero. In generale, e uscendo dal discorso Oasis, nei soli Stati Uniti la spesa media, agli eventi live e negli stadi, per il merchandising è salita del 12% quest'anno. 

Quanti cappelli simil Liam Gallagher siano stati venduti, proprio sfruttando il ritorno sulle scene degli Oasis, non è chiaro. Anche perché, detto di Adidas, molti altri – più o meno ufficialmente – si sono lanciati sull'onda del bucket hat. I partner ufficiali della band, al momento, si sono rifiutati di commentare o fornire cifre al riguardo. Questo cappello, in ogni caso, vanta una storia lunga e, verrebbe da dire, prosperosa. Nato per proteggere i pescatori irlandesi, nei primi anni del Novecento, dalla pioggia e dal sole, ha attraversato la moda e la cultura pop. Negli anni Sessanta, per dire, era un componente essenziale del movimento Mod, mentre il giornalista gonzo Hunter S. Thompson ne faceva largo, larghissimo uso. E ancora: il bucket hat è diventato un punto fermo della moda hip-hop a partire dagli anni Ottanta e Novanta, grazie a star come LL Cool J e Missy Elliott. Più recentemente, icone di stile come Rihanna hanno sostenuto i cappelli a secchiello come parte della rinascita de revival Nineties. Oggi, le versioni più fashion, chiedere a Prada, superano comodamente i mille franchi. 

Il tour degli Oasis, concludendo, è uno dei più popolari di quest'anno secondo la società di biglietteria SeatGeek, che vende sia sul mercato primario sia su quello di rivendita. Il prezzo medio di rivendita dei biglietti per i loro spettacoli negli Stati Uniti, dove ai tempi non erano riusciti a sfondare in maniera definitiva, è stato finora di circa 450 dollari. Il bucket hat, anche per queste date nordamericane, era in cima alla lista dei desideri e degli acquisti dei fan. «Penso che il fatto che tutti lo abbiano, e che ci si trovi in un mare di cappelli durante il concerto, sia divertente» ha detto un fan, intervistato dal Wall Street Journal.

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