Mussolini fu al soldo degli inglesi

LONDRA - Benito Mussolini venne reclutato nel 1917 dall'MI5, i servizi di sicurezza interni di Sua Maestà, in modo che persuadesse l'Italia a restare al fianco degli alleati nel primo conflitto mondiale. Con uno stipendio di 100 sterline a settimana - equivalenti a 6'000 euro di oggi - il futuro Duce, oltre che a far campagna dalle colonne del suo «Popolo d'Italia», doveva assicurarsi che i pacifisti non riuscissero nel loro intento di fermare le fabbriche di Milano.La rivelazione è parte del libro di Christopher Andrews Defence of the Realm, 'biografia' autorizzata dell'MI5, pubblicato per celebrare i 100 anni del corpo. «Al tempo - spiega al Guardian Peter Martland, lo storico di Cambridge che ha scoperto i faldoni - l'alleato meno affidabile della Gran Bretagna era l'Italia. La Russia aveva appena lasciato il conflitto dopo la rivoluzione. Erano molti soldi per un uomo che faceva il giornalista, ma l'ultima cosa che il Regno Unito desiderava era vedere le fabbriche di Milano fermarsi per scioperi pro-pace», dopo la disastrosa sconfitta di Caporetto.
«Dopo settant'anni cercano ancora di metterlo in mezzo...». Così Alessandra Mussolini, nipote del Duce, commenta con l'agenzia Adnkronos le rivelazioni dello storico Martland.«Macchè rivelazioni: ora mio nonno è diventato pure un traditore. Dopo tutti questi anni - insiste la nipote Alessandra - ancora vogliono metterlo in mezzo. Una volta sono i matrimoni veri o presunti, un'altra volta sono le amanti inesistenti... E pensare che lui l'aveva previsto. Diceva: anche dopo cinquant'anni si continuerà a parlare di me. Aveva ragione - conclude Alessandra Mussolini - ma di anni ne sono passati settanta e ancora c'è chi vuole metterlo in mezzo».