Nuove accuse di violenza per Cantat

L'ex leader dei Noir Desir potrebbe essere implicato nella morte dell'ex moglie
Ats
09.08.2013 17:14

PARIGI - Bertrand Cantat rischia di finire di nuovo davanti ai giudici. Secondo quanto scrive oggi Le Point on line l'ex leader dei Noir Desir potrebbe essere perseguito per un'altra vicenda di violenza: il suicidio dell'ex moglie, Kristina Rady, che si è impiccata nel 2010, a soli 42 anni, nella sua casa di Bordeaux. Il cantante ha già scontato una pena di otto anni di reclusione per l'omicidio dell'attrice Marie Trintignant, morta il primo agosto 2003 dopo essere stata picchiata dal compagno, mentre si trovava per lavoro a Vilnius, in Lituania. Più di recente però nuove accuse di violenza pesano su di lui.

Il libro "Bertrand Cantat-Marie Trintignant. L'amore a morte", di Stephane Bouchet e Frederic Vezard, ha rivelato che Cantat si comportava in modo molto aggressivo e violento con l'ex moglie Kristina, che ha lasciato per vivere la nuova relazione con Marie Trintignant. È stato reso noto in particolare un messaggio che Kristina ha lasciato sulla segreteria telefonica dei suoi genitori poco prima di suicidarsi e nel quale raccontava come la sua vita con Cantat si fosse trasformata in un calvario per le violenze subite.

"Quello che lui chiama amore si è trasformato in un incubo. Ieri - diceva - ho rischiato di lasciarci un dente. Mi ha lanciato qualcosa addosso, il mio gomito è tumefatto. Bertrand è pazzo. Spero che potrete ancora ascoltare la mia voce". Secondo Le Point, l'avvocato Yael Mellul, specializzato nelle violenze coniugali, intende fare appello al procuratore di Bordeaux basandosi sull'articolo 222-7 del codice penale francese il quale punisce l'autore di violenze che causano la morte senza premeditazione con 15 anni di reclusione. Secondo il legale "le violenze possono essere fisiche, morali o psicologiche". Se la vittima è "costretta al suicidio - ha spiegato - si può parlare di "suicidio forzato", una nozione emersa nel 2011 nell'ambito della Commissione per l'uguaglianza uomo-donna del Consiglio europeo".

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