Approcci normativi

Finanza sostenibile e regolamentazione

Gli approcci normativi della Svizzera e dell’Unione Europea riguardanti l’attuazione degli SDGs e gli obiettivi climatici sono molto differenti tra loro.
Gli approcci normativi della Svizzera e dell’Unione Europea riguardanti l’attuazione degli SDGs e gli obiettivi climatici sono molto differenti tra loro.
Alberto Stival
21.12.2021 10:30

Se in passato la sostenibilità si basava principalmente sulla buona volontà di alcuni, in tempi recenti la linea viene sempre più spesso dettata dagli obblighi regolamentari. Dal punto di vista normativo, i riferimenti principali per la transizione verso un’economia sostenibile sono l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite con i relativi 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile (SDGs) e gli obiettivi climatici esplicitati nell’accordo di Parigi sul clima. Sia la Svizzera sia l’Unione Europa si sono impegnate a realizzare questi obiettivi.

Diversi approcci normativi in Svizzera e nell’UE
Gli approcci normativi della Svizzera e dell’Unione Europea riguardanti l’attuazione degli SDGs e gli obiettivi climatici sono tuttavia molto differenti tra loro. Al fine di garantire la diversità dei modelli di business nonché lo sviluppo di prodotti innovativi, il Consiglio federale si è finora astenuto da una regolamentazione globale per il settore finanziario a condizione che il mercato finanziario e i suoi operatori adottino misure volontarie. Il nostro Consiglio federale persegue pertanto un approccio che si concentra sul miglioramento delle condizioni quadro per una piazza finanziaria competitiva, così come esplicitato nel rapporto sulla sostenibilità del settore finanziario svizzero e le linee guida per una finanza sostenibile pubblicate a giugno 2020. Poiché la piazza finanziaria svizzera si distingue a livello internazionale per la sua qualità, la lotta contro il «greenwashing» rappresenta un punto focale del regolatore il cui obiettivo è di tutelare la reputazione della piazza finanziaria e proteggere gli investitori. Il Consiglio federale deciderà alla fine del 2022 in che misura la legislazione svizzera debba essere adattata per aumentare la trasparenza ed evitare così il «greenwashing» in ambito finanziario. Inoltre, con la comunicazione del mese scorso concernente la prevenzione e la lotta contro il «greenwashing», la FINMA ha esplicitato le sue aspettative in merito ed informato sullo stato attuale della prassi nella gestione degli investimenti. A livello europeo l’UE, per attuare l’agenda delle Nazioni Unite e l’accordo sul clima, ha elaborato un piano d’azione per finanziare la crescita sostenibile e una strategia di crescita (il cosiddetto «Green Deal») con l’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. A differenza della Svizzera, l’UE ha pertanto elaborato un gran numero di regolamenti estesi e molto dettagliati al fine di definire le misure di attuazione del programma. Un ruolo chiave in questa strategia europea è dato dalla tassonomia e dal regolamento sulla trasparenza delle informazioni sulla finanza sostenibile (Sustainable Finance Disclosure Regulation – SFDR) così come dalla Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) sulla rendicontazione delle imprese (dove alle grandi aziende si richiedono una serie di informazioni sulla sostenibilità considerate rilevanti per le attività dell’azienda stessa).

Il contributo del settore finanziario
Secondo gli standard internazionali, la Svizzera è uno dei mercati finanziari più importanti e competitivi. Se l’industria finanziaria e le associazioni di categoria sostengono che la regolamentazione svizzera dovrebbe limitarsi alle condizioni quadro, è necessario che dal settore stesso emergano indicazioni chiare per fornire un contributo sostanziale affinché la Svizzera diventi un hub sostenibile a livello internazionale. Se è vero che numerose istituzioni finanziarie si sono dimostrate molto attive nell’inserire i fattori ESG nei criteri d’investimento, ora è giunto il momento per fare un passo in più. Come può, quindi, il settore finanziario avere un impatto positivo e concreto sull’economia reale? Creando le giuste condizioni quadro, il regolatore potrebbe sicuramente accelerare il cambiamento. Allo stesso tempo è necessaria una cooperazione tra tutte le parti interessate (associazioni finanziarie, operatori di mercato, autorità federali) per riuscire a creare degli standard comuni a livello di settore. In questo senso, Swiss Sustainable Finance (SSF) ha lanciato, lo scorso primo dicembre, un’ambiziosa tabella di marcia con raccomandazioni concrete per l’industria finanziaria svizzera. La «Roadmap» di SSF contiene misure concrete rivolte a diversi attori della piazza finanziaria, tra cui banche, gestori patrimoniali, compagnie di assicurazione e investitori istituzionali. Il rapporto ha anche lo scopo di creare un terreno di discussione comune definendo standard universalmente applicabili. Per promuovere seriamente la transizione verso un futuro sostenibile, è necessario che politica ed economia siano allineati verso l’obiettivo comune.

Articolo scritto in collaborazione con Katja Brunner, Director Legal & Regulatory di Swiss Sustainable Finance.