Sabrina Ferilli non vuole un toyboy

L'attrice crede che vivrebbe con "grande sofferenza" una relazione con un ragazzo molto più giovane di lei
Red. Online
19.02.2016 15:27

ROMA - Nel nuovo film "Forever Young" di Fausto Brizzi veste i panni di un'estetista invaghita di un ventenne, ma nella vita reale Sabrina Ferilli ammette che vivrebbe con "grande sofferenza" una relazione con un uomo molto più giovane di lei.

L'attrice romana, 51 anni portati splendidamente, inoltre, confessa come in fondo non si senta attratta dai ventenni e ritiene che la parte più giovane della coppia, ad un certo punto, finirebbe per prendere il sopravvento.

"È una situazione che vivrei con grande sofferenza, soprattutto se dovesse essere non solo un amante ma una relazione importante - ha dichiarato la Ferilli a 'La Repubblica' - Sentirei un gran senso di ansia e paura perché sono convinta che sia naturale che chi è giovane vince, è più forte. Scegliere di stare con un uomo di 25 anni più giovane è un rischio vero che, egoisticamente, non prenderei. Io poi non li trovo erotici i ragazzini, un ventisettenne mi metterebbe paura. Non riconosco la carne, non mi lascio andare, non provo trasporto... Ma naturalmente tutto è relativo".

Ciononostante, Sabrina non punta il dito contro chi, indipendentemente che si tratti di un uomo o di una donna, decida di "rischiare" lasciandosi tentare dall'amore giovane.

"L'età è un dato anche importante - continua Sabrina - va valutato per quello che è. Detto questo, non credo che qualcuno sia patetico perché frequenta un partner più giovane di vent'anni, sono affari suoi. Qualche volta li compatisco, ma perché sono convinta che un giovane, donna o uomo che sia, eserciti un certo dominio su una persona meno giovane, ma è il mio punto di vista. Non tutti la pensano così".

Al recente Festival Di Sanremo, Sabrina è stata una delle involontarie protagoniste grazie a Virginia Raffaele, di cui confessa di aver apprezzato la sua imitazione e di aver guardato alla sua parordia con distacco.

"È molto brava, è capace di cogliere caratteristiche e vulnerabilità. Molto bravo era Guzzanti, molto bravo è Crozza. La differenza è che Guzzanti e Crozza fanno anche satira, mentre Virginia rimane sulla dimensione dell'imitazione. Io mi sono divertita, l'ho guardata con lo stesso distacco con cui si vede un film e con la curiosità di vedere cosa avrebbe detto o fatto, niente di più".

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