Sequestrato "L'infinito" di Leopardi

ANCONA - I carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Artistico e Culturale hanno sequestrato il manoscritto dell'Infinito, messo all'asta come terzo autografo della lirica più famosa di Giacomo Leopardi e poi ritirato a causa dei dubbi sulla sua autenticità. La Procura di Macerata ha aperto un fascicolo con due indagati.
La svolta è venuta da un'analisi della Soprintendenza archivistica del Lazio, chiesta dalla Soprintendenza archivistica marchigiana, secondo la quale il manoscritto non può essere un autografo per misure e spaziatura tra le lettere, identiche ad un altro autografo custodito a Napoli, bensì un calco o facsimile.
Secondo l'ipotesi accusatoria sarebbe stato intenzionalmente prodotto per la vendita all'asta con un base di partenza di 150 mila euro.