Lo studio

I chiletti di troppo dovuti alla pandemia

Un recente studio condotto da alcuni ricercatori dell’Università di San Gallo ha evidenziato come negli ultimi 18 mesi gli svizzeri siano ingrassati in media di 3,3 chili.
Un recente studio condotto da alcuni ricercatori dell’Università di San Gallo ha evidenziato come negli ultimi 18 mesi gli svizzeri siano ingrassati in media di 3,3 chili.
Nicola Pfund
21.11.2021 09:30

Un recente studio condotto da alcuni ricercatori dell’Università di San Gallo e svolto confrontando i risultati ottenuti nel 2008, 2014 e 2019, ha evidenziato come negli ultimi 18 mesi gli svizzeri siano ingrassati in media di 3,3 chili. Un aumento consistente se si pensa che tra il 2014 e il 2019, quindi su un arco temporale di 5 anni, l’aumento registrato è stato di soli 100 grammi. Le ragioni sono evidenti e sono legate alla pandemia e al conseguente confinamento entro le mura domestiche di molte persone. Ciò che ha comportato meno movimento, ad esempio già per lo spostamento sul posto di lavoro, essendo stato introdotto il lavoro da remoto e quindi obbligando molti a restare seduti alla propria scrivania di casa. In più, molti sport sono stati per così dire «congelati», soprattutto quelli in cui vi è una marcata vicinanza fisica.

Questi dati ci indicano in maniera chiara come la mancanza di esercizio fisico e l’aumento nell’assunzione delle calorie attraverso il cibo portino a un inevitabile incremento del peso corporeo. Se ci fermiamo per qualche ragione e continuiamo a mangiare come abbiamo sempre fatto il bilancio calorico ci porta inevitabilmente ad accumulare massa grassa. È sorprendente come in poco tempo possiamo perdere l’allenamento raggiunto e viceversa siamo propensi a prendere peso. Bastano poche settimane, a volte anche solo un paio, di inattività per rendersi conto di quanta fatica si faccia, ad esempio, a correre una distanza che qualche tempo prima veniva affrontata senza difficoltà. Questo può essere frustrante per ogni sportivo: tanta fatica per essere in forma e così poco tempo per perdere i benefici raggiunti! Per questa ragione la costanza nello sport è uno dei principi basilari che non dovrebbe mai essere trascurato. In un certo senso si è costretti a non smettere mai. Già, ma come è possibile? La spinta più importante rimane la motivazione. È necessario essere consapevoli che un’interruzione prolungata può metterci in un circolo vizioso in cui, tra le altre cose, perdiamo la voglia stessa di fare movimento.

Bisogna trovare degli accorgimenti per non mai interrompere del tutto e che stanno ad esempio nell’individuare delle attività alternative. Per chi non può praticare una disciplina, magari per un infortunio o altro, è sempre bene avere pronto un «piano B». Prendiamo la corsa a piedi: un problema muscolare potrebbe impedirci di correre per un certo periodo nel quale però manteniamo allenato il nostro apparato cardiocircolatorio con delle uscite in bicicletta, delle sessioni di nuoto, oppure delle sedute in palestra, così che al momento della ripresa il deficit non sarà così eccessivo. Oltre a trovare delle attività complementari, in caso di impedimento bisogna prestare attenzione alla dieta e all’assunzione di calorie che non deve mai oltrepassare, nel bilancio totale giornaliero, quelle che vengono consumate e/o bruciate. In ogni caso è sempre bene avere in testa dei chiari obiettivi: se ci si pone anzitutto quello di mantenere un minimo di condizione e il nostro peso corporeo ideale, quindi i due elementi più importanti, si troverà sicuramente il tempo per praticare uno sport alternativo e per adottare uno stile di vita appropriato.