La fase di tapering:il recupero pre-gara

È ormai risaputo che l’allenamento efficace è qualcosa di molto complesso, perché deve essere estremamente preciso e deve adattarsi a ciascun soggetto. Si tratta infatti di sottoporre l’organismo a degli esercizi e stimoli allenanti che siano pertinenti con le capacità di ognuno, dove anche l’alimentazione e il riposo hanno la loro importanza.
Non esiste quindi l’allenamento valido per tutti o fatto a caso, oppure secondo delle idee preconcette che si possono avere. Ad esempio, in certi sport di resistenza come la corsa o il ciclismo, quello di allenarsi all’infinito, semplicemente aggiungendo chilometri ai chilometri...
È stato dimostrato che la quantità e la qualità sono sì importanti, ma ancora di più è capire qual è la capacità di un singolo individuo di assorbire gli allenamenti. Questo per una ragione molto semplice e cioè che ognuno di noi ha caratteristiche particolari legate sia al talento che all’età, ma anche alla disponibilità di tempo, ecc.
In tutto questo discorso e in un’ottica prestazionale il tema legato al recupero e al riposo ha un ruolo fondamentale. È infatti proprio nella fase del recupero che il nostro corpo reagisce agli stimoli allenanti, mettendo in atto una serie di processi che permettono di rigenerare le riserve di energia a un livello superiore a quello precedente. Detto in parole povere, questo significa che è grazie al riposo e alla fase di recupero che “capitalizziamo” il lavoro che viene svolto in allenamento. Se questo recupero viene disatteso, continuando ad allenarsi senza interruzione, il rischio di andare in overtraining (sovrallenamento) è molto alto.
A questo riguardo, anche il riposo con la riduzione della quantità di ore di allenamento prima di una gara è fondamentale. Sembra un principio evidente ma capita spesso di vedere gente allenarsi ancora intensamente fino a qualche giorno prima di una competizione.
Se l’obiettivo è fare bene in una gara, allora bisogna fare di tutto per giungervi al massimo della freschezza fisica e della condizione. Il termine esatto che designa questo periodo di scarico che precede la competizione è quello di tapering, dove in sostanza il volume dell’allenamento viene ridotto di circa il 50%.
Concretamente, se in settimana ci si allenava 4-5 volte, nella fase di tapering bisognerebbe scendere a 2-3 al massimo, eliminando tutti i lavori troppo intensi e logoranti per ricercare l’agilità e la freschezza del movimento. Se l’allenamento è stato svolto in maniera adeguata, il nostro fisico, grazie al maggior riposo, è portato a rigenerarsi automaticamente, quindi a raggiungere un livello energetico e prestativo superiore.
Come detto, ognuno ha caratteristiche proprie e particolari e quindi anche la fase di recupero che precede la gara dovrebbe essere testata in altre situazioni per capire quali sono le condizioni migliori per ciascuno. Ad esempio, si sa che alcuni atleti devono svolgere delle sessioni di qualità, seppur brevi, fino a pochi giorni dalla gara per non perdere la brillantezza.
Quello che resta interessante di questo discorso, è che è valido in differenti contesti e non solo in quello strettamente sportivo. Pensiamo ad esempio a chi vuole affrontare delle escursioni a piedi in montagna o altre attività dove è importante arrivare nella miglior forma fisica.