L’importanzadello stretching

“Allungati bene. Conta fino a 30. Ok, sciogli”. Chi non ha mai fatto stretching prima di fare sport? È infatti abbastanza frequente vedere gente che, prima di correre o svolgere qualche altra attività fisica, si cimenta per qualche minuto in questi particolari esercizi.
“Stretching” è un termine inglese che significa “allungamento” ed è usato nella pratica sportiva per indicare un insieme di esercizi finalizzati al miglioramento muscolare. A noi piace chiamarlo “la ginnastica del gatto”. Perché? Basta osservare questi felini, per loro è naturale allungarsi, così come del resto lo è anche per noi, perché quello di stiracchiarsi è un gesto spontaneo che compiamo ad esempio ogni mattina quando ci svegliamo.
Questa pratica ha avuto un balzo di popolarità in occidente grazie in particolare al famoso libro di Bob Anderson pubblicato nel 1975, anche se è risaputo che l’azione di allungamento e di stiramento delle fibre muscolari è ben più antico ed era diffusa soprattutto in oriente, spesso con componenti non solo fisiche ma anche spirituali e filosofiche.
È bene sapere che fare stretching è importante per tutti, anche per chi non pratica uno sport assiduamente. Sotto la pressione quotidiana dello stress il nostro corpo tende infatti a contrarsi così che muscoli e tendini accumulano tensioni che poco alla volta ci rendono rigidi. Se concediamo più spazio al nostro corpo e doniamo ampiezza ai nostri movimenti, le tensioni si dissolveranno, aiutandoci a prevenire i disturbi legati all’invecchiamento (rigidità, dolori articolari, artrosi, ecc.). Per questo è importante dedicare un po’ di tempo ogni giorno ad allungare i nostri muscoli.
Per ogni gruppo muscolare e parte del corpo ci sono degli esercizi specifici da svolgere che non è difficile conoscere acquistando un buon manuale, oppure cercando semplicemente in rete. Ogni sport richiede delle esecuzioni particolari a seconda dell’impegno muscolare. Nella corsa, ad esempio, l’allungamento dei muscoli degli arti inferiori (quadricipiti, polpacci, ecc.) deve essere svolto con grande attenzione, senza peraltro trascurare le altre parti del corpo come il tronco o la schiena.
Ecco però alcuni consigli importanti. Anzitutto, quando fare stretching? Contrariamente a quanto viene fatto di solito da molti, questi allungamenti dovrebbero essere svolti solo dopo un riscaldamento e mai a freddo. La spiegazione è che muscoli e tendini per sopportare qualsiasi sforzo e non subire danni hanno bisogno di innalzare la loro temperatura di 1°C o 2°C e questo avviene, appunto, con una fase di attivazione muscolare, ad esempio camminando per una decina di minuti oppure correndo a ritmo molto lento. Per contro al termine dell’allenamento non vi sono controindicazioni e anzi lo stretching serve per ottimizzare il recupero.
Importante è anche non esagerare nella tensione del muscolo che deve sì esserci, ma non deve mai risultare eccessiva. Così come fondamentale è certo e come detto la corretta esecuzione, per cui è bene essere informati su come vanno svolti i vari esercizi di allungamento a dipendenza delle zone interessate.
Mentre facciamo stretching, da ultimo, è buona abitudine concentrarsi sulla muscolatura che viene coinvolta. Acquisiremo così anche maggiore consapevolezza del nostro corpo.
Buon stretching a tutti!