La guerra italiana di Company of Heroes 3

Se Call of Duty e altri sparatutto ci hanno fatto vivere la Seconda Guerra Mondiale in prima persona, dagli occhi di un soldato, Company of Heroes 3 ci mette al controllo di intere divisioni, che guideremo come generale in comando di tutto il teatro della liberazione del sud Italia nel 1943. Creato da veri maestri del genere degli strategici, Company of Heroes 3 è, come è facile immaginare, il terzo capitolo della serie, che arriva dopo circa 10 anni dal precedente, ambientato durante la Campagna di Russia.
Dopo un paio di missioni introduttive ambientate in Nord Africa e lo sbarco in Sicilia, il gioco entra subito nel vivo con lo sbarco in Calabria. La novità di Company of Heroes 3 rispetto ai precedenti, inossidabili capitoli è che non passeremo da una missione all’altra in modo lineare, ma decideremo anche a livello strategico dove muovere le nostre Compagnie e dove attaccare l’Asse nella risalita dello stivale verso Roma con una campagna dinamica.
Un po’ come nel celebre Total War, avremo di fronte a noi una mappa tridimensionale del sud Italia, con strade, città, porti e via dicendo, e dovremo stabilire la strategia generale degli Alleati. Meglio liberare prima un porto, creando un punto di approdo saldo per i rifornimenti e le nuove truppe, o conquistare una città nell’entroterra che domina il passaggio tra gli Appennini?
In questa parte “strategica” dovremo anche scegliere se seguire i consigli dello Stato Maggiore americano, che generalmente preferisce un’avanzata aggressiva e veloce, o di quello britannico, che invece propende per la cautela e la difesa dei territori conquistati ai nazisti. C’è anche da tener conto della Resistenza italiana, che ci appoggerà negli assalti ai capisaldi dell’Asse, se non demoliremo ogni abitato della Calabria e della Campania a suon di cannonate.
Quando un nostro esercito incontra quello nemico, si passa allo scontro tattico in tempo reale, che poi è la specialità degli sviluppatori e della serie, e il cuore del gioco. Il campo di battaglia sarà diviso in una serie di zone, che potremo conquistare se prenderemo il controllo di un centro di comando, una specie di bandiera piantata al centro di ogni area. Naturalmente, i tedeschi e gli italiani fedeli al regime non cederanno tanto facilmente, e dovremo strappare area dopo area con il nostro esercito. Le unità sono assai fedeli alla controparte storica: per esempio, i carri armati hanno una corazza molto spessa frontalmente ma sono più vulnerabili ai lati o sul retro, mentre i plotoni di lanciafiamme sono particolarmente efficaci nel distruggere i bunker. Gli appassionati di mezzi militari riconosceranno immediatamente non solo tank famosi come lo Sherman e il Panzer IV, ma anche unità specializzate come i caccia-carri Marder o il semovente italiano M42.
Company of Heroes è un gioco di strategia in tempo reale, quindi l’azione è continua: certo, è possibile mettere in pausa e impartire gli ordini (anzi, è una novità di questo capitolo), ma il fascino del gioco rimane quello di partecipare e guidare una battaglia frenetica, passando velocemente da una parte all’altra della mappa, rispondendo agli attacchi nemici in modo fulmineo, facendo ritirare le unità colpite troppo duramente e rimpiazzandole con altre più fresche. La qualità del giocatore non è solo nel reagire velocemente, ma anche nel modo migliore: se arrivano dei carri armati nazisti, dovrete catturare dei cannoni anti-tank con la vostra fanteria per respingerli; se c’è un plotone di genieri tedeschi asserragliato in una abitazione, spedire dei genieri per demolirla. Giocare una missione di Company of Heroes un po’ come vivere un episodio della serie TV Band of Brothers dal punto di vista dell’ufficiale in comando.
La campagna italiana dura circa 25-30 ore e può essere rigiocata più volte, magari scegliendo un approccio strategico diverso e persino una specialità dell’esercito differente – per esempio, utilizzando un’armata di paracadutisti americani oppure una divisione di artiglieria britannica. La parte strategica garantisce molta varietà, ma abbiamo trovato poco aggressiva l’intelligenza artificiale, cosa che non succede nelle battaglie tattiche dove invece ogni nostro punto debole viene regolarmente preso di mira dalle unità controllate dal PC.
C’è anche una minicampagna nel Nord Africa, dalla parte dei tedeschi dell’Afrika Corps, ma in questo caso non c’è mappa strategica, “solo” otto missioni sequenziali che ripercorrono l’iniziale successo su quel fronte di Rommel. Naturalmente, non manca il multiplayer, che per ora propone battaglia da 2 contro 2 a 4 contro 4, e permette di alternare generali “umani” e controllati dal PC, così potete giocare contro un amico o insieme a lui e contro l’intelligenza artificiale. Sono presenti 4 eserciti: americano, britannico, Wehrmacht e Afrika Corps (quindi niente esercito Regio italiano). In futuro, gli sviluppatori hanno promesso che arriveranno partite da torneo e una ladder mondiale, e Company of Heroes 3 potrebbe diventare uno dei giochi più interessanti nel panorama degli eSports.
Company of Heroes 3 è disponibile per PC, ma nel corso del 2023 arriverà anche la versione console: ci sarà da vedere se riusciremo a controllare le unità con un joypad altrettanto velocemente e in modo preciso che con il mouse del computer. È completamente tradotto in italiano e ha un PEGI età consigliata di 18+.