Il caso

«Make Instagram Instagram again»

Perché i dirigenti di Big Tech e in particolare quelli di Meta hanno l'ossessione di TikTok e il mito dei giovani? I recenti cambiamenti di Instagram sotto la lente
Stefano Olivari
30.07.2022 11:30

 I dirigenti di Big Tech e in particolare quelli di Meta hanno l’ossessione di TikTok ed il mito dei giovani, quindi la rivolta di stelle, influencer di medio livello e gente comune contro i più recenti cambiamenti di Instagram (in parte rimangiati) non ha sorpreso: da Kim Kardashian all’escursionista della domenica che mostra foto di sentieri, da Chiara Ferragni alla casalinga disperata che posta foto di piatti, in tanti gridano e scrivono Make Instagram Instagram Again, ispirandosi al MAGA di Trump. Ma cosa è cambiato in Instagram da generare una tale rivolta?

Reel

La realtà quotidiana di molti utenti Instagram, da qualche mese a questa parte, è che nel feed principale non si trovano soltanto foto e video delle persone che seguiamo ma anche Reel (brevi video in stile, appunto, Tik Tok, introdotti nel 2020) e post scelti e portati in alto, per essere letti prima degli altri, dall’algoritmo dell’azienda di Zuckerberg. La cui filosofia è, non da oggi, copiare dal presunto concorrente più forte e poi fare meglio: in fondo le Stories, presenti anche negli altri social network della casa come Facebook e WhatsApp, sono state ispirate dal successo di Snapchat e quindi nessuno vede problemi nel perseguire la strategia dell’omologazione, con i vari social network che tendono ad assomigliarsi visto che alla fine tutti fanno un po’ di tutto. Certo è che i Reel vengono visti da Meta come un futuro ineluttabile, a livello pubblicitario ma soprattutto di immagine: sembrare vecchi è nel mondo tech il crimine numero uno, ancora più che esserlo. In altre parole, gli influencer di domani più che su foto curiose e post spiritosi dovranno puntare sui video. Influencer di domani, ribadiamo, perché oggi qualsiasi indagine dice che il pubblico tipo di Instagram è quello della fascia compresa fra i 18 e i 34 annui, potenziale fratello maggiore (per non dire genitore) del pubblico tipo di TikTok.

La rivolta

A tutte le età c’è qualcosa di meraviglioso da rimpiangere ed Instagram non fa eccezione. La nostalgica rivolta è partita da Tatiana Bruening, stizzita perché ogni volta che toccava l’icona di Instagram i video a schermo intero partivano e venivano riprodotti in loop. Il problema nel problema era che la maggior parte dei Reel erano video di persone da lei non seguite, in purissimo stile Tik Tok, dove si seguono argomenti e tendenze più che personaggi (per non dire persone). Le è quindi uscito dal cuore il messaggio ‘Make Instagram Instagram Again’, rendi Instagram di nuovo Instagram, che ha avuto un successo mondiale grazie all’immediata condivisione di Kim Kardashian e Kylie Jenner. Le due sorellastre (stessa madre, Kris, ma padri diversi), modelle e influencer, rispettivamente 326 e 361 milioni di follower hanno invitato Instagram, quindi Meta, quindi Zuckerberg, a smettere di sembrare TikTok. Parole di Kylie: «Vogliamo soltanto guardare le foto dei nostri amici» (Traduzione: «Voglio continuare a vendere prodotti a chi mi segue, senza dividere la torta con il ragazzino nella cameretta»). La Bruening, fotografa e forse anche per questo nostalgica dell’Instagram in cui si guardavano foto di amici e personaggi con i video che erano un di più e con testi brevi, ha rilanciato con una petizione su Change.org, firmata da quasi 200.000 persone. Firme inutilissime, come purtroppo avviene anche per cause più nobili. 

Vogliamo soltanto guardare le foto dei nostri amici
Kylie Jenner, influencer

Futuro video e ripensamenti

Certo 200.000 persone non sono il miliardo e 74 milioni che ogni mese usano Instagram, quasi il 13% della popolazione mondiale: i VIP e gli aspiranti influencer non sono da confondersi con la massa a cui puntano le big tech. Per questo la reazione dell’azienda è stata decisa ed Adam Mosseri, il capo di Instagram, martedì scorso ha ribadito la linea annunciata nell’estate 2021: priorità assoluta ai video. Mosseri ha spiegato che Instagram sarà sempre più basata sull’intrattenimento e sui creator, chi vuole il passato può uscire dal feed principale e rifugiarsi nelle Storie. Mosseri ha aggiunto, in un video (ovviamente) Reel apparso su Instagram e molto contestato, che «dovremo evolverci, perché il mondo sta cambiando rapidamente e noi dovremo cambiare insieme a lui, devo essere onesto: su Instagram ci saranno sempre più video». Insomma, l’interfaccia del feed a tutto schermo al momento riguarda un numero limitato di utenti, ma presto dovranno adeguarsi tutti, facendosi andare bene questo festival degli sconosciuti. Giovedì, lo stesso Mosseri ha fatto un mezzo passo indietro specificando che alcune delle sperimentazioni verranno sospese. 

La concorrenza

Viene da chiedersi perché Instagram voglia conquistare il mercato dei giovanissimi, che peraltro in gran parte già lo usano, consumatori con un potere d’acquisto inferiore a quello dei loro fratelli maggiori. Non siamo nella testa di Zuckerberg, come del resto nessuno, ma è chiaro che la concorrenza a TikTok, che come utenti attivi il mese scorso ha sfiorato il miliardo, aprirà spazi per altri. Non necessariamente per chi punta sulle foto, ma per chi proporrà un social network basato sui conosciuti, VIP o vicini di casa che siano, invece che sugli sconosciuti. In prospettiva potrà fare bene BeReal, ma va detto che anche domani potremo avere il ‘nostro’ Instagram, semplicemente seguendo una lista di favoriti. Poi si possono fare i soliti discorsi sui massimi sistemi, i millennial cresciuti con la cultura dell’immagine contro la Generazione Z cresciuta con le videochiamate, ma rimane il fatto che questa nuova politica di Instagram sembri un’imposizione dall’alto. Anni di convegni e corsi sul personal branding, sul singolo che vende sé stesso, sulla fidelizzazione degli utenti, eccetera, e poi bisognerebbe esaltarsi per video di gente che beve una birra o fa un balletto? In definitiva i trend, al di là di chi manovri i trend e del fatto che anche su TikTok ci siano VIP, stanno mettendo in pericolo lo status ed il seguito dei personaggi. Per quanto riguarda l’utente medio di Instagram, al momento la resistenza si è organizzata intorno al feed Following, che fra l’altro permette di visualizzare i contenuti nel caro vecchio ordine cronologico, ma l’unico insegnamento della Storia (e non delle Stories) è che indietro non si torna.

 

In questo articolo: