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Perché c'è chi dice che Elon Musk non comprerà Twitter?

Ne ha parlato il Washington Post, spiegando che l'impossibilità di stabilire il numero di account falsi potrebbe far saltare l'accordo
Marcello Pelizzari
08.07.2022 19:37

La domanda, a distanza di settimane, è sempre più attuale: l’acquisto di Twitter da parte di Elon Musk si farà oppure no? Sembrerebbe di no, quantomeno secondo il Washington Post che – forte di fonti vicine al dossier – definisce l’accordo da 44 miliardi di dollari a rischio. Il motivo? Il solito, ovvero l’impossibilità di verificare i dati forniti dalla piattaforma in merito agli account falsi.

Di più, la squadra di Musk avrebbe pure smesso di impegnarsi nelle discussioni legate al finanziamento dell’accordo. Di recente, la formula di pagamento era cambiata e includeva una quota «personale» dello stesso Musk più alta. Per mettere assieme la cifra, in ogni caso, sarebbero necessari ulteriori aiuti. Quindi, che succederà? Chi può dirlo…

La telenovela

Dall’annuncio dell’accordo a oggi, quindi da fine aprile in avanti a grandi linee, l’affare si è vieppiù trasformato in una telenovela. Cambiamenti, colpi di scena, stilettate via social, accuse, botta e risposta. Musk, in questi giorni, appare quantomeno distratto: su Twitter, infatti, si è concentrato su Tesla e su un problema che gli sta molto a cuore, il calo demografico negli Stati Uniti. «Un tasso di natalità che crolla è di gran lunga il più grande pericolo che la civiltà deve affrontare» ha cinguettato il 7 luglio.

L’accordo è stato ufficialmente messo in attesa lo scorso 13 maggio. Il motivo? Ne parlavamo prima: verificare, con esattezza, il peso degli account falsi sulla piattaforma. A detta di Twitter rappresentano non più del 5% del totale, secondo il magnate patron di Tesla e Space X, invece, hanno un peso superiore. Il 6 giugno, ancora, i legali di Musk hanno lanciato un vero e proprio ultimatum sotto forma di una lettera indirizzata alla controparte. Nella missiva una minaccia, nemmeno troppo velata: l’abbandono dell’accordo in mancanza di dati concreti. Twitter, per tutta risposta, si è detto disponibile a collaborare e a concedere i dati degli utenti.

La penale da 1 miliardo

Stando al Post, concludendo, la squadra di Musk al lavoro su questi dati ha stabilito che è impossibile rilevare l’esatto numero di account falsi su Twitter. Agli occhi dell’eccentrico miliardario, di riflesso, è impossibile valutare correttamente la possibile crescita dell’azienda. Detto ciò, per alcuni analisti Musk sta solo e soltanto speculando: il prezzo delle azioni di Twitter, da quando è stato ufficializzato l’accordo, è calato in maniera netta. Tradotto: i 44 miliardi di dollari pattuiti sono troppi e, forse, il (futuro?) proprietario della piattaforma intende pagare di meno.

Musk, in ogni caso, per certi versi è vincolato all’acquisto. Se l’accordo saltasse per colpa sua, infatti, dovrebbe corrispondere un miliardo di dollari a Twitter come breakup fee. Una cifra irrisoria, per uno come lui, ma comunque un fastidio. Senza contare il danno d’immagine, che sarebbe pesantissimo.

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