Il caso

Se Musk vuole creare un'alternativa a ChatGPT

Secondo alcune persone a conoscenza dell'iniziativa, l'uomo (nuovamente) più ricco del mondo intende formare un team di ricerca sull'intelligenza artificiale per sviluppare un chatbot come quello di OpenAI
©(c) dpa-Zentralbild POOL
Federica Serrao
28.02.2023 09:00

Ormai è risaputo: a Elon Musk piace puntare in alto. E soprattutto lanciarsi in nuove sfide, dimostrando al pubblico di poter essere in grado di far qualunque cosa. Ma meglio degli altri. Non a caso, nelle ultime ore, l'uomo (nuovamente) più ricco del mondo ha lanciato un appello rivolto ai ricercatori di intelligenza artificiale. L'obiettivo? Dare alla luce un nuovo laboratorio di ricerca per sviluppare un'alternativa a ChatGPT. Un'altra idea ambiziosa, che ancora una volta il 51.enne sembra determinato a portare a termine.

Alla ricerca di un team

Partiamo dal principio. Come riferisce la Reuters, il primo a dar notizia del nuovo grande progetto di Musk è stato The Information, secondo il quale persone direttamente a conoscenza dell'iniziativa avrebbero rivelato che qualcosa di grosso bolle in pentola. E non è tutto. Secondo le prime indiscrezioni trapelate sulla questione, Musk si sarebbe già dato attivamente da fare, reclutando Igor Babuschkin, un ricercatore che ha da poco abbandonato l'unità DeepMind AI di Alphabet. Ma c'è di più. I due avrebbero già iniziato a collaborare e a discutere della creazione di un apposito team per portare avanti la ricerca sull'intelligenza artificiale.

Anche se, a dirla tutta, c'è un però. Secondo un rapporto sull'iniziativa che cita anche un'intervista a Babuschkin, quest'ultimo non avrebbe ancora aderito ufficialmente all'iniziativa di Musk, sebbene i due abbiano già avuto modo di intrattenersi in conversazioni sull'argomento. In aggiunta, è anche emerso che il progetto, per quanto ambizioso, necessiti ancora di un piano concreto per lo sviluppo. Il che fa pensare che Musk sia, in realtà, ancora in alto mare. 

Tutto iniziò nel 2015

Gli osservatori più attenti non hanno però potuto fare a meno di notare alcuni dettagli curiosi. Tanto per cominciare, la decisione di Musk è arrivata proprio dopo che ChatGPT ha guadagnato attenzione nella Silicon Valley. Lanciato il 30 novembre, il nuovo strumento fa parte di un sistema più ampio di tecnologie  sviluppate dalla startup OpenAI. E tornando indietro nel tempo, nel 2015, ecco che spunta Elon Musk. All'epoca, infatti, era stato proprio lui il co-fondatore della startup, insieme all'investitore della Silicon Valley Sam Altman. I due collaborarono per circa tre anni, fino a quando, nel 2018, Musk si tirò fuori dal consiglio di amministrazione di OpenAI, per evitare, a suo dire, qualsiasi conflitto futuro con l'espansione di Tesla nel campo dell'intelligenza artificiale. 

«Ho dovuto concentrarmi sulla risoluzione di un numero dolorosamente elevato di problemi ingegneristici e produttivi presso Tesla (soprattutto) e SpaceX. Inoltre, Tesla era in competizione per alcune delle stesse persone di OpenAI e io non ero d'accordo con alcune delle intenzioni del team di OpenAI», aveva rivelato Musk sulla questione. 

«Più pericoloso delle bombe atomiche»

Ma non è tutto. Sebbene il 51.enne sia stato già in passato invischiato in progetti sull'intelligenza artificiale, sia nelle ultime settimane che negli anni precedenti, Musk non ha perso occasione per rimarcare lo spaventoso potere di cui è convinto siano dotati questi strumenti. Già cinque anni fa, affermava infatti che l'intelligenza artificiale sia un mezzo «molto più pericoloso delle bombe atomiche». Posizione che non sembra aver del tutto abbandonato ancora oggi. A dicembre, aveva infatti osservato come ChatGPT fosse il principio di un'intelligenza artificiale «pericolosamente forte». Non solo. In alcune occasioni, Musk si è anche espresso sottolineando come i pericoli di questi strumenti siano «la più grande minaccia per l'umanità».

Per quale motivo, allora, lanciarsi in un progetto del genere? Difficile dirlo, per ora. La notizia è delle scorse ore e, per il momento, Musk ancora non si è espresso sulla questione. Tuttavia, il patron di Tesla e Twitter, pur sottolineando i lati pericolosi dell'intelligenza artificiale, non ha mai perso occasione per esaltarne anche gli aspetti positivi. Le sue intenzioni, secondo alcuni pareri condivisi online nelle ultime ore, potrebbero quindi essere quelle di sviluppare un'intelligenza artificiale "anti-woke". Vale a dire, il contrario di ChatGPT, sempre stando alle osservazioni del miliardario, condivise negli ultimi tempi. 

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