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Stampare in 3D: una guida all’acquisto

I dispositivi a tre dimensioni sono la nuova frontiera della tecnologia: sempre più precisi, permettono di riprodurre una vasta gamma di oggetti.
I dispositivi a tre dimensioni sono la nuova frontiera della tecnologia: sempre più precisi, permettono di riprodurre una vasta gamma di oggetti.
Red. Online
21.10.2021 18:30

Ciò che fino a pochi anni fa sembrava fantascienza, popolando l’immaginario di film e serie televisive, è ora realtà; le stampanti 3D sono dispositivi ormai largamente diffusi e alla portata di molti. Ma come funziona una stampante tridimensionale e come scegliere la più adatta alle proprie esigenze? La caratteristica rivoluzionaria di questa nuova tecnologia è la capacità di realizzare dei solidi tridimensionali di forme, dimensioni e colori variabili in base alla tipologia di stampante in uso e alle indicazioni presenti nel file digitale che il dispositivo riceve. Il processo ha infatti inizio da un documento elaborato tramite programmi basati su un sistema CAD, e contenente tutte le informazioni necessarie alla corretta realizzazione dell’oggetto che si desidera riprodurre. In questo modo, la stampante 3D sarà in grado di sovrapporre strati di particolari materiali, dando vita al solido progettato, spesso di geometrie complesse altrimenti irrealizzabili.

Di questo dispositivo esistono diverse tipologie che operano secondo tecniche specifiche e utilizzano differenti materiali. Per scegliere la stampante ideale è perciò necessario avere chiaro l’uso che se ne vuole fare. In particolare, le stampanti più diffuse per uso domestico sono quelle a filamento, il cui funzionamento prevede la scelta di un materiale solitamente di tipo plastico il quale, riscaldato fino al punto di fusione, verrà poi disteso sul piano e andrà a costituire i singoli strati del solido progettato. Questa tecnica di stampa è sicuramente più agevole se si desidera riprodurre oggetti poco complessi e di dimensioni ridotte, senza tuttavia rinunciare alla qualità. Tra i filamenti disponibili vi sono anche materiali non tossici, in quanto di derivazione naturale – come il PLA, ricavato da grano, mais e barbabietole –, utilizzabili per la realizzazione di oggetti che andranno a contatto con alimenti. Per un uso professionale la scelta invece ricade spesso su stampanti a laser che utilizzano materiali in polvere fusi e poi stratificati. Si tratta di una tecnologia più costosa ma in grado di garantire risultati eccellenti. Infine, solo per usi industriali – viste le dimensioni – vengono consigliate stampanti 3D basate su tecnologie LOM, progettate per realizzare oggetti di grandi dimensioni.