Un bicchiere d’acqua e il cervello è in forma

L’autunno porta giornate più corte, meno ore di luce solare e di vita all’aperto, abitudini (solitamente) più sedentarie di quelle estive. I giorni del calendario passano e molte persone tendono a soffrire della cosiddetta sindrome stagionale. Stress, irritabilità, stanchezza, mal di testa e incapacità a concentrarsi sono i sintomi più frequenti. Il corpo e la mente faticano a stare al ritmo e il cervello invia segnali inequivocabili. È fondamentale qualche piccolo accorgimento per vivere la giornata con la marcia giusta, soprattutto nel caso in cui venga previsto un certo tipo di concentrazione e sforzo intellettuale. Il vero toccasana è una corretta idratazione, perché tra questa e le performance cognitive esiste una relazione molto stretta. A livello fisiologico una moderata disidratazione ha infatti effetti negativi sul vigore, sulla memoria a breve termine e sull’attenzione. Bere acqua, insomma, combatte la sensazione di fatica, i disturbi dell’umore, la capacità della memoria e la reazione agli stimoli. Tutto ciò conferma la centralità dell’idratazione per l’organismo, che del resto rappresenta il 75% della massa cerebrale dell’essere umano.

Da non sottovalutare, come spiegano biologi, medici e nutrizionisti interpellati sull’argomento, l’apporto dell’acqua stessa come nutriente in grado di assicurare al corpo elementi preziosi come il magnesio. Scegliere infatti acque ricche di questo metallo può aiutare l’organismo a ritrovare il proprio equilibrio psichico ed emotivo, specialmente quando i disturbi dell’umore diventano più frequenti. Il magnesio ricopre infatti un ruolo importante per la regolazione dell’umore e dei livelli di stress. L’indicazione degli esperti è dunque quella di bere almeno otto bicchieri d’acqua al giorno e concedersi spesso delle pause idratazione. Spesso il tema dell’idratazione è associato ai mesi estivi più caldi,ma un corretto apporto di acqua è alla base del benessere durante tutto l’arco dell’anno.