Un fisico come Jennifer grazie alla pole dance

Non appena è apparsa sulla passerella di Versace, la Rete è andata in tilt. Jennifer Lopez è stata la protagonista indiscussa dell’ultima settimana della moda milanese, la Milano Fashion Week. Non solo perché la popstar era (s) vestita con una versione 3.0 del Jungle Dress, un abito culto della Maison di Donatella, lo stesso che l’attrice indossò ai Grammy Awards del 2000. Sotto quei pochi centimetri di velo verde rimasti dell’iconico abito la Lopez, che di anni ne ha cinquanta, ha sfoggiato un corpo da urlo che neppure una ventenne.
Certo, merito di madre natura. «Ma pure della Pole Dance» ha ammesso la stessa rock star in un video su Instagram. J.Lo ha dovuto imparare a destreggiarsi attorno al palo per interpretare il ruolo di Ramona, la spogliarellista protagonista di Hustlers, il film appena uscito nelle sale cinematografiche.
«La vita – ha fatto sapere la Lopez – inizia alla fine della tua comfort zone... Questa è stata sicuramente una delle cose più difficili che io abbia mai fatto fisicamente. Ma alla fine ne è valsa la pena». Malgrado le apparenze, la Pole dance è una disciplina molto dura, che unisce la danza con la acrobazia.
Occorrono muscoli d’acciaio per scivolare, ruotare, oppure soltanto per tenersi con grazia al palo, magari a testa in giù contrastando la forza di gravità.
Oggi la pole dance è uno sport a tutti gli effetti e sbaglia chi la confonde con la lap dance, che è semplicemente una danza sessuale a luci rosse.
Le origini della Pole Dance
Non esiste un dato certo sulle origini di questa disciplina. Una parte della leggenda racconta che la Pole affondi le proprie radici nel palo cinese (o nel Juedixi nella dinastia Han), una ginnastica poi importata negli Stati Uniti attraverso i circhi.
Altri pensano che la disciplina sia piuttosto legata al Mallakhamb, uno sport indiano risalente all’ XI secolo, in cui gli atleti effettuano pose di yoga e di ginnastica acrobatica attorno ad un palo di legno. C’è poi una terza ipotesi, più bizzarra e divertente delle altre due, che ci riporta ai tempi dei cercatori d’oro, nel 19esimo secolo, quando gli artisti proponevano i loro spettacoli sotto i tendoni itineranti.
Pare che la ressa fosse tale da costringere le ballerine a ballare attorno ai pali della struttura, inventando così nuovi - e molto apprezzati - numeri acrobatici. Quel che è certo è che la prima scuola di Pole (vista come allenamento fitness) per il grande pubblico venne aperta in Canada nel 1994 e nel 2009 ci fu la prima edizione del campionato statunitense.
Uno sport a 360 gradi
Per riuscire a fare le figure previste (circa 150) occorre forza, resistenza, flessibilità e coordinazione. Attorcigliandosi attorno al palo si modellano spalle, schiena e braccia. Inoltre il punto vita si assottiglia e aumentano gli addominali. Anche gambe e glutei lavorano molto. L’abbigliamento della Pole è “minimal”: si balla in top e pantaloncini: la pelle deve essere a contatto col palo per garantire una presa ottimale.
La febbre da Pole cresce
Sono diverse le scuole di Pole Dance anche in Ticino. «Anche se purtroppo qui la si associa ancora molto agli ambienti a luci rosse» spiega Simona Marchi, istruttrice alla Akrobatika a Taverne. «In realtà la Pole Dance è uno sport per tutti: dai bambini agli adulti, giovani oppure oltre gli -anta. L’importante – e così termina - è scegliere una scuola seria, perché il rischio infortunio esiste».