Una cattedrale gotica plasmata dalla natura

Per arrivare ai piedi dei Campanitt, questa magica e curiosa montagna, si parte dal Lucomagno seguendo il sentiero segnalato verso il Passo delle Colombe. Attraversato il Piano dei Canali la salita si fa un po’ più ripida e impegnativa, senza però mai raggiungere nessuna difficoltà tecnica. Siamo in un territorio dal punto di vista geologico assai diverso da quello di tutto il resto del Ticino.
La salita inizia attraversando un bel bosco di Pino cembro dove trovano rifugio cervi, caprioli, lepri, ermellini, volpi, faine... senza dimenticare altri numerosi piccoli roditori e insettivori.


Tra l’Alpe di Pertusio (Lucomagno) e la Val Piora si è insinuata, nelle ere geologiche passate, una larga striscia di dolomia cariata con gesso e sedimenti metamorfici, circondata a nord e a sud da rocce cristalline, graniti e gneiss. Al centro di questo affioramento di rocce carbonatiche di età mesozoica c’è il Pizzo Colombe (2.545 m), più conosciuto col nome dialettale di «Campanitt», composto da innumerevoli pinnacoli e guglie dolomitiche da sembrare una cattedrale gotica che domina una delle zone più belle del Ticino.
«Quella del Pizzo Colombe è l’unica vetta costituita di dolomie di età triassica presente nel Sopraceneri. La sua esposizione agli agenti atmosferici e la giacitura verticale degli strati rocciosi hanno determinato una forte erosione del rilievo con la conseguente formazione di numerosi pinnacoli alternati a valli carsiche caratterizzandone tutta la sommità. Assieme ai Denti della Vecchia, il Pizzo Colombe rappresenta un esteso ed esemplare rilievo residuale» (Geotopo geomorfologico e stratigrafico di importanza nazionale).
Al Passo delle Colombe (che non ho mai capito come abbia assunto questo nome perché di colombi o colombacci volare su queste montagne non li ho mai visti), è situato il Lago dei Campanitt, principale meta della nostra escursione. Separa la Valle di Santa Maria (Lucomagno) dalla Val Piora, un’altra preziosità naturale solo ticinese!
Vale la pena arrivare anche solo fin qui, fino al lago, e poi tornare sui propri passi, tranquillamente per godersi la meravigliosa e variata flora di questa regione.


Questa è una zona veramente fuori dal comune, straordinaria, e anche il profano non può non meravigliarsi della quantità e diversità di piante incontrate lungo il sentiero che porta a fare il giro attorno ai Campanitt.
Molte piante sono vistose, come l’aquilegia alpina, la genziana gialla o il doronico.
Ma nessuno uguaglia per eleganza e bellezza il turbante di turco o giglio martagone. Il bulbo di notevole grandezza è formato da scaglie di colore giallo dorato, ed ebbe un momento di gloria durante il Medioevo quando alcuni alchimisti hanno pensato di estrarre una tintura destinata a trasformare in oro metalli non pregiati come il piombo.


Ma lo stupendo fiore di questa gigliacea, composto di tepali rivolti all’indietro di colore rosso purpureo con macchioline scure che ricordano appunto un turbantino turco, non si lascia impollinare facilmente. Soltanto alcune sfingi capaci di rimanere immobili davanti al fiore riescono con la loro lunga spiritromba a raggiungere il nettare dove gli altri insetti non arrivano. Ma le sfingi sono farfalle notturne e il giglio martagone ha escogitato il sistema di rendersi attraente quando gli altri fiori al crepuscolo se ne vanno a dormire, chiudendo le corolle. Al calar della notte il Martagone comincia a diffondere un forte profumo dolciastro che attira le farfalle che possiedono una lunga spiritromba, quel finissimo tubo con il quale succhiano il nettare!
E l’elenco potrebbe continuare con altre centinaia di piante, con migliaia di insetti, tra i quali farfalle e coleotteri meravigliosi, con muschi, licheni... decorazione e vita di questa incantevole regione di un Ticino che sta cambiando ma che ha conservato tracce della sua origine.

L'itinerario
Alpe Casaccia (1.809 m), Alpe Gana (1.820 m), Campo Solario (1.848 m), Piano dei Canali (2.131 m), Passo delle Colombe (2.381 m) dove si trova il Lago dei Campanitt.
Discesa in Val Piora al Piano Grande (2.254 m), salita al Passo del Sole (2.376 m), discesa al Lago dei Canali (2.180 m), Gana Bubaira, passaggio della Rondadöira, Stabbio Nuovo (1.856 m), Campo Solario (1.848 m), Alpe Gana (1.820 m) e Alpe Casaccia (1.809 m)
- Lunghezza circa 12 chilometri
- Dislivello 560 m
- Circa 4 h per andata e ritorno