In cantina

Una degustazione di etichette italiane prestigiose

Arvi ha proposto per la quarta volta "Explore Italy", permettendo al consumatore un contatto diretto col produttore e i suoi vini
Tarcisio Bullo
Tarcisio Bullo
01.12.2023 13:45

Un grande evento, uno splendido viaggio nel mondo della vitivinicoltura italiana, rappresentata pochi giorni or sono a Melano, presso la sede di Arvi, da una trentina di importanti produttori di vino della Penisola, che hanno portato in degustazione oltre un centinaio di etichette.

Tutte le regioni più importanti d'Italia erano presenti, con in prima linea Piemonte, Veneto e Toscana, ma non potevano mancare realtà come il Trentino, le Marche, l'Abruzzo, la Campania e una Sicilia sempre più apprezzata dagli amanti del vino. Poco meno di 300 coloro che hanno colto l'occasione proposta da Arvi per una degustazione che non ha tradito le attese, ha permesso di scoprire autentiche perle, ma anche e forse soprattutto è riuscita a mettere in contatto diretto cliente e produttore, perché a Melano i produttori, e in qualche caso i loro rappresentanti, c'erano davvero e si sono concessi al pubblico, sempre più preparato e sempre più desideroso di conoscere le tecniche di coltivazione della vigna e i procedimenti che in cantina trasformano l'uva in preziosi nettari.

Il gran patron di Arvi Paolo Cattaneo dà il benvenuto agli ospiti.
Il gran patron di Arvi Paolo Cattaneo dà il benvenuto agli ospiti.

Istrionico, legatissimo al suo territorio, grande ambasciatore di un vitigno, il Timorasso, che deve certamente a lui la sua fama, Walter Massa era tra i produttori presenti e oltre ai suoi mitici bianchi ha portato anche una Barbera (Bigolla) che era la fine del mondo.

Non potendoli citare tutti, e sapendo di far torto a qualcuno, i nomi celebri presenti a Melano, partendo dalla Toscana, erano quelli del vulcanico Bibi Graetz, diventato negli anni uno dei protagonisti dell'enologia toscana coi suoi vini che nascono da vecchie vigne, o i bianchi che arrivano dall'Isola del Giglio; di Podere Grattamacco, situato tra Castagneto Carducci e Bolgheri, una delle realtà più importanti della zona; di Rocca Frassinello, che produce vini di alto livello nel Chianti. 

Walter Massa, "papà" del Timorasso.
Walter Massa, "papà" del Timorasso.

Salendo in Piemonte, oltre al già citato Massa, che appartiene però ad un realtà molto particolare e un po' lontana dagli stereotipi dei produttori delle Langhe, citeremo i nomi di Bruno Giacosa, celebre per essersi rifiutato di vinificare Barolo e Barbaresco nelle barriques preferendo le tradizionali grandi botti di legno; Elio Grasso e Enzo Boglietti (innovatori pur restando nel classico, con Barolo, Barbaresco e Nebbiolo a farla da padrone), la cantina La Spinetta, che ha contribuito al rilancio del Moscato d'Asti, ma che produce anche grandi rossi classici; Armando Parusso, che ha portato i suoi incredibili "cru" Bussia, Mosconi e Mariondino.

Interessante la produzione della cantina abruzzese Masciarelli, che in provincia di Chieti oltre a diversi rossi con uve autoctone produce uno splendido Chardonnay "Marina Cvetic; Franz Haas dal Trentino ha proposto grandi vini bianchi aromatici come il "Manna", un assemblaggio di 5 vitigni con Riesling, Kerner, Gewürztraminer, Chardonnay e Sauvignon, oppure un Pinot Bianco molto interessante. Tralasciando i prosecchi veneti, note di gran merito per gli Amaroni della cantina Zymè (Valpolicella), mentre la Sicilia era presente con Feudo Maccari, non proprio una delle realtà emergenti sui terreni dell'Etna, in quanto è situata nei pressi di Noto. Entusiasmante il suo Grillo "Family and Friends". 

Insomma, l'avete capito, per gli amanti del vino c'era da divertirsi, sorseggiando grandissimi calici.

I vini di Bibi Graetz, ormai diventato leggenda in Toscana.
I vini di Bibi Graetz, ormai diventato leggenda in Toscana.