Gerusalemme, la grande bellezza

La chiamata alla preghiera del Muezzin, le campane del Santo Sepolcro, le preghiere dei fedeli al Muro del Pianto. Gerusalemme è una città unica. Poco importa se si è credenti oppure no.
La parte antica, chiamata Città Vecchia, è stata riconosciuta Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nel 1981. La sua cinta muraria abbraccia quattro quartieri: quello ebraico, quello cristiano, il quartiere musulmano e quello armeno.
Tra i suoi simboli ci sono la Moschea della Cupola della Roccia, che è il principale luogo di culto islamico; la Basilica cristiana del Santo Sepolcro, costruita su una basilica del IV secolo dove si crede sia stato sepolto Gesù. E poi il Muro Occidentale o Muro del Pianto, che è il luogo più sacro per la religione ebraica perché rappresenta tutto ciò che rimane dell’antico Tempio di Gerusalemme costruito da Erode il Grande, distrutto nel 70 d.C. È qui che i credenti pregano infilando bigliettini con le loro preghiere tra le fessure delle pietre. Ma la ricchezza di Israele va oltre alla città che ha dato origine alle tre confessioni monoteiste: ci sono altri tesori custoditi in questa meravigliosa terra tra le più contese del mondo. Il Lago di Tiberiade e i suoi luoghi sacri; i paesaggi del mar Morto, Nazareth, Massada Gerico. Dal 30 ottobre al 9 novembre 2020 i Viaggi del Corriere del Ticino (per tutte le informazioni: viaggi.cdt.ch) vi faranno scoprire queste terre intrise di misticismo partendo proprio da Gerusalemme. Dieci meravigliosi giorni durante i quali si sconfinerà pure in Giordania, per andare alla scoperta di una delle sette meraviglie del mondo: Petra, l’antica capitale dei Nabatei.
Una meraviglia rosa
Petra, l’antica città fondata dai Nabatei: fu lo svizzero Johann Ludwig Burckhardt a scoprire nel 1812 questo tesoro nascosto tra le gole del deserto giordano.
Quando l’esploratore rossocrociato vide la maestosa facciata alta una quarantina di metri delle tombe reali dell’antica città di Petra rimase estasiato. E così le frotte di turisti che da allora visitano il capolavoro scavato nelle rocce di arenaria color rosa. È qui che è stato ambientato «Indiana Jones e l’ultima crociata», il terzo film della trilogia di Steven Spielberg.
Il «lago-mare»
Chiamato anche mare di Galilea per le sue dimensioni imponenti, il lago di Tiberiade è attraversato dal fiume Giordano. Compare spesso nei Vangeli: è sulle sue acque che Gesù cammina per salvare i suoi discepoli dal naufragio durante una tempesta ed è sempre nelle sue acque che avviene la pesca miracolosa.
I Viaggi del Corriere vi faranno conoscere diversi luoghi sacri, passando anche da Safed, la città più alta d’Israele divenuta centro della Kabala, la parte mistica dell’Ebraismo. E prima di raggiungere Petra, un po’ di relax sul mare più salato della Terra.
Il «salone» di Cleopatra
Dieci volte più salato dell’oceano, il Mar Morto è uno specchio d’acqua meraviglioso che si trova nel fondo della Valle del Giordano, il punto più basso della Terra.
Le sue acque calde e ricchissime di minerali attirano frotte di visitatori. Fin dai tempi antichi: nel 34 a.C Antonio convinse Erode il Grande a cedere a Cleopatra la regione del Mar Morto a sud di Gerico per lo sfruttamento minerario e termale.
Cleopatra vi aprì un salone di bellezza dove venivano prodotti cosmetici per le (pare molte) clienti. Nella zona sono state trovate pure le vestigia di una torretta utilizzata per il controllo dei celebri fanghi del Mar Morto.