Le nostre prove

VW T-Roc cabrio, un’auto fuori dagli schemi

Non è un modello che fa l'unanimità, le sue forme a prima vista possono lasciare perplessi, ma la sua forza sta nella polivalenza
Tarcisio Bullo
Tarcisio Bullo
16.03.2023 10:30

Diciamolo subito: la VW T-Roc cabriolet è un’auto che non fa l’unanimità, perché tra in suoi punti di forza non c’è di sicuro quello dell’identità. Che è sfuggevole. Di cosa stiamo parlando? Di un SUV che non ha le quattro trazioni ed è anche cabrio… Tu chiamalo, se vuoi, il coraggio di osare.

Detto che c’è pure chi la definisce una… vasca da bagno, francamente, a noi che l’abbiamo guidata per oltre duemila chilometri in condizioni che purtroppo non ci hanno mai permesso di abbassare la capote, è sembrata un compromesso accettabile, soprattutto per quel tipo di clientela che ama viaggiare a cielo aperto, ma non può permettersi di acquistare una seconda macchina solo per questo sfizio.

Della T-Roc cabrio esistono tre modelli: uno col motore a benzina da un litro, due con lo stesso tipo di motore ma da 1,5 litri, con cambio manuale o automatico a sette rapporti.

A chi scrive è toccato l’1,5 litri TSI col cambio automatico DSG, per la verità di ottima fattura. Il motore non ci è sembrato troppo vivace, ha una certa potenza (150 CV) ma per tirarla fuori occorre andare a cercarla o inserendo la modalità di guida “Sport”, o premendo a fondo sull’acceleratore, come per dire “sveglia” al propulsore, che altrimenti è piuttosto docile e sembra sonnecchiare un po’. Anche perché, senza il tetto rigido, i progettisti hanno dovuto rinforzare la scocca, con un conseguente aumento di peso rispetto alla variante classica di 200 kg che si fanno sentire.

L’allestimento dell’abitacolo è tipicamente VW e naturalmente ancora di più tipicamente T-Roc, salvo che nel modello cabrio le porte sono soltanto due e l’accesso ai sedili posteriori è un po’ strettino. Una volta dentro però, anche sul divanetto si sto piuttosto comodi, sicuramente, tanto per fare un paragone, più che sulla Golf cabriolet, ormai fuori produzione, la quale per altro aveva tanti altri vantaggi essendo più “cabrio” e meno SUV della T-Roc. L’infotainment è moderno e intuitivo, il volante multifunzionale ospita numerosi tasti che permettono il settaggio del display di fronte al conducente. Plastiche dure un po’ dappertutto, con una percezione piuttosto negativa della qualità.

Parlando della capote (in tessuto nero) va detto che i tempi di apertura e chiusura sono piuttosto veloci: in 9 secondi si può vedere il cielo, mentre se minaccia pioggia ci vogliono 11 secondi per mettersi al riparo dall’acqua. Apertura e chiusura sono possibili fino ad una velocità massima di 30 km/h. La capacità del bagagliaio è relativa: solo 280 litri ampliabili abbassando lo schienale del divano, ma l’accesso dal portellone posteriore è piuttosto complicato.

 

La scheda (T-Roc cabrio 1,5 TSI)

Motore : quattro cilindri a benzina turbocompresso
Cilindrata: 1.498 cc
Potenza e coppia massima: 150 CV e 250 Nm
Accelerazione: da 0 a 100 km/h in 9,6 sec.
Velocità massima: 205 km/h
Consumi: 6,8 l/100 km (nel nostro test: 7,2 l/100 km)
Emissioni CO2: 154 g/km
Classe efficienza energetica: D
Prezzo base del modello: 48.200.- franchi

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A bordo trovano spazio comodamente quattro persone, anche se l'entrata e l'uscita dal divanetto posteriore non è facilissima. Buona la dotazione tecnologica che si può ottenere caricando però il costo degli optional. Per chi non ha la possibilità di acquistare un cabrio come seconda macchina, una valida opportunità.

Non mi piace
L'insonorizzazione non è il suo punto forte. Troppa presenza di plastica dura che non depone a favore della qualità dei materiali. Nel bagagliaio, senza abbassare gli schienali dei sedili posteriori, è difficile riporre due valigie di media grandezza.