Lugano capitale della cultura? Intanto prende lezioni da Procida

Se è vero che il cibo è cultura, in quanto racconta la storia di un popolo e di un territorio, allora non c’era davvero un luogo migliore per discutere che la tavola di un ristorante. Ed è proprio quello che è successo giovedì sera tra le autorità di Lugano e quelle di Procida al ristorante Badalucci Taste of Art, sulle rive del Cassarate.
Le istituzioni procidane erano in Ticino per premiare Marco Badalucci, chef dell’omonimo ristorante e originario dell’isola sul golfo di Napoli, come ambasciatore dei sapori e dei profumi dell’«isola delle sirene» all’estero. Un riconoscimento che è stato consegnato solo a due cuochi procidani e che per Badalucci rappresenta il degno completamento di una settimana memorabile, avendo recentemente ricevuto la “targa gialla” da Trip Advisor, che viene assegnata ai migliori ristoranti al mondo secondo i clienti.
Ma la cerimonia luganese è stata anche l’occasione per la delegazione campana, capitanata dall’assessore al turismo Leonardo Costagliola, di confrontarsi con il sindaco Michele Foletti e il vicesindaco Roberto Badaracco sulle opportunità derivanti dal diventare «capitale della cultura».
Un progetto attivo già in diversi paesi, tra cui l’Italia: proprio Procida è infatti la città designata per il 2022 dal Ministero della Cultura. E che dal 2024 potrebbe essere realtà anche in Svizzera: ecco quindi che l’esperienza procidana è stata di particolare interesse per l’esecutivo luganese. «I vari parametri per designare le città da eleggere capitali della cultura devono ancora essere definiti – spiega Foletti -. Il piacevole confronto con i nostri colleghi procidani ci ha comunque fornito importanti indicazioni: se dovessero esserci le giuste condizioni, ci faremo trovare pronti».
L’anno come capitale della cultura italiana sta portando grandi benefici a Procida, come spiega l’assessore Costagliola: «L’attenzione mediatica e istituzionale di questi mesi ha permesso di connotarci non solo come terra di marinai e pescatori, ma anche di territorio con un importante retaggio culturale, raccontato da grandi scrittori e grandi registi. Inoltre molti progetti sul territorio sono destinati a proseguire ben oltre il termine del nostro anno da capitale, con vantaggi che si svilupperanno anche sul medio-lungo termine».
«Questa visita a Lugano mi ha permesso di conoscere un territorio magnifico, ma soprattutto persone sensibili e conviviali – conclude Costagliola -. Per questo, qualora ne avessero bisogno, i nostri amici luganesi troveranno in Procida degli alleati!».