CentoParole

La fiaba senza tempo del pastore d'Islanda

In questa puntata di CentoParole il nostro Dario Campione recensisce il libro di Gunnar Gunnarsson
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Red. Online
31.12.2022 06:00

Tradizione vuole, in Islanda, che a Natale si regali e si legga un libro.

«Uomini e donne, gettati sulla Terra a vivere in un luogo tanto bello e tanto ostile», trovano rifugio nelle parole. Le uniche, forse, in grado di «non offrire il minimo spiraglio agli spiriti della tempesta», di chiudere subito le crepe in cui potrebbero «insinuarsi paura, esitazione o la follia della natura».

Nel mezzo di quel «mondo raggelato», in un inverno in cui «il fiato gela le labbra e la speranza nel cuore», sono nati alcuni capolavori della letteratura europea. Libri che hanno lasciato subito un segno, una traccia lungo la quale in tanti continuano a muoversi.

Il pastore d'Islanda, di Gunnar Gunnarsson, è uno di questi libri.

Pubblicato nel 1936, prima in tedesco e poi in danese, racconta la storia di un viaggio in montagna durante i giorni che precedono il Natale. Il viaggio di Benedikt, un pastore che ogni anno, la prima domenica d'Avvento, si mette in cammino per portare in salvo le pecore sfuggite ai raduni autunnali delle greggi. Nessuno, tranne Benedikt, osa sfidare il buio e il gelo dell'inverno islandese per accompagnarlo «là dove il vento soffia più forte, [...] la furia delle raffiche si scatena e cielo e terra diventano una cosa sola».

Dario Campione, con il suo stile inconfondibile, lo ha recensito per noi. Buon ascolto!