L’incredibile storia del regista cileno che si fece beffe del generale Pinochet

Se diciamo 11 Settembre la memoria corre al 2001, al collasso delle Torri gemelle, al mondo che guarda inorridito gli attentati suicidi dei terroristi di Al Qaeda a New York e ad Arlington, in Virginia. Ma per la mia generazione, e anche quelle precedenti, certo, c’è stato un altro 11 Settembre. Altrettanto tragico, doloroso, indimenticabile. Il giorno in cui, nel 1973, 50 anni fa, i militari golpisti del generale Augusto Pinochet cancellarono nel sangue la democrazia in Cile.
Dario Campione ha pensato a lungo quale libro avrebbe potuto raccontare meglio di altri l’11 Settembre 1973. E fino all’ultimo era convinto che Il generale e il giudice, di Luis Sepúlveda, fosse la scelta inevitabile. Ma poi, si è imbattuto in uno straordinario racconto scritto nel 1985 da Gabriel García Márquez e pubblicato a più riprese in italiano da Mondadori: Le avventure di Miguel Littín, clandestino in Cile. Buon ascolto.