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Perché tutto il mondo invoca la libertà cantando Bella Ciao

Dario Campione ci racconta «Bella Ciao» dello storico Marcello Flores, un breve e bellissimo libro dedicato alla canzone che ha ormai trasfigurato sé stessa per diventare il simbolo di chi non intende arrendersi
Piazza Taksim, Istanbul, 2013. Nel luogo simbolo delle proteste si canta «Bella ciao» in turco
Red. Online
29.04.2023 06:00

Mettete insieme la parola italiana più conosciuta nel mondo e un aggettivo breve, semplice, facile da pronunciare. Unite una melodia orecchiabile e un ritmo ascendente, e scanditeli con il battito delle mani. Prima lento, calmo, poi sempre più rapito, frenetico. Scegliete di parlare della libertà: la vostra e quella dei luoghi, piccoli o grandi che siano, in cui vivete. State cantando Bella Ciao. Un canto conosciuto praticamente ovunque, essendo diventata la colonna sonora internazionale delle lotte di liberazione in ogni angolo del pianeta.

A questa canzone, che ha ormai trasfigurato sé stessa per diventare il simbolo di chi non intende arrendersi, lo storico Marcello Flores ha dedicato un breve, bellissimo libro pubblicato da Garzanti e intitolato, semplicemente, Bella Ciao. È il libro che ci racconta oggi Dario Campione.