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20 Minuti, «no» alle misure alternative proposte dal personale

I collaboratori del gruppo avevano inoltrato una quindicina di misure durante il periodo di consultazione, ma la direzione ha risposto seccamente: «Non consentono di apportare modifiche significative alla riorganizzazione pianificata, poiché le realtà economiche rimangono invariate»
©Chiara Zocchetti
Red. Online
25.07.2025 09:00

Le proposte del personale di 20 Minuti e del Matin, volte a ridurre la portata dei licenziamenti in seguito all’annuncio della chiusura dell’edizione cartacea di 20 Minuti in tutta la Svizzera, sono state respinte da TX Group. Le redazioni, di riflesso, hanno espresso «profonda costernazione».

Nello specifico, la SDC (Société des collaboratrices et colaborateurs) ha preso atto «con profonda costernazione» delle risposte negative da parte della direzione alle misure alternative proposte dal personale per evitare i 37 licenziamenti annunciati il 17 giugno scorso. Il personale si è detto altresì pronto a condurre nuove azioni per contestare la posizione di TX Group.

Nel quadro della procedura di consultazione, il personale di 20 Minuti e Matin ha inoltrato una serie di misure alternative – dalle possibili economie a nuove forme di ricavi – per limitare al massimo i licenziamenti previsti. Martedì, la direzione di 20 Minuti ha però detto no, in maniera sistematica, a queste proposte, una quindicina, con giustificazioni «laconiche» secondo quanto afferma la SDC in un comunicato. Riunitasi in assemblea generale mercoledì, la SDC ha spiegato che, una volta di più, è emerso come la strategia di TX Group non tenga minimamente conto degli aspetti umani ed editoriali dei suoi media. Come se, ha aggiunto l’associazione del personale, contassero unicamente i profitti a corto termine.

In un rapporto redatto durante il periodo di consultazione e trasmesso alla direzione, la SDC ha potuto dimostrare – sulla base di cifre fornite dalla direzione stessa – che la salute del gruppo 20 Minuti, nonostante il calo degli introiti pubblicitari in questi ultimi anni, è «sufficientemente solido per trarne dei benefici». Misure drastiche, come la riduzione di due terzi della redazione romanda, non erano assolutamente necessarie.

Non solo, la SDC ha spiegato di aver raccolto migliaia e migliaia di firme a sostegno dell’edizione cartacea di 20 Minuti. A conferma che, insomma, la strategia del gruppo 20 Minuti e di TX Group sarebbe mortifera per i media, in particolare quelli dell’area romanda.

TX Group, ricordiamo, il 17 giugno aveva annunciato una riorganizzazione del quotidiano gratuito: addio, alla fine dell’anno, all’edizione cartacea in tutta la Svizzera e largo a una concentrazione delle attività digitali. Con, in particolare, una redazione nazionale in grado di occuparsi di tutte le aree del Paese. Un’organizzazione, questa, che potrebbe comportare la perdita di 80 posti di lavoro.

Le sfide strutturali del mercato pubblicitario, in particolare nel campo dell’editoria cartacea, secondo quanto comunicato da TX Group hanno reso necessaria una focalizzazione sull’offerta digitale e sui relativi adeguamenti organizzativi. 20 Minuti, dal canto suo, ha parlato di un «profondo rammarico per le conseguenze per alcuni dipendenti». Interrogata da Keystone-ATS, la direzione di 20 Minuti ha sottolineato che le proposte ricevute dai dipendenti nell’ambito della consultazione sono state esaminate attentamente. «Sfortunatamente, non consentono di apportare modifiche significative alla riorganizzazione pianificata, poiché le realtà economiche rimangono invariate».