65.000 firme per salvare l'orso Daniza

TRENTO - La Lega per l'abolizione della caccia (Lac) ha consegnato nel pomeriggio a Trento all'assessore provinciale all'agricoltura, turismo, foreste, caccia e pesca, Michele Dallapiccola, 65.000 firme raccolte in tutta Italia per revocare sia l'ordinanza della cattura dell'orsa Daniza, che la delibera con cui la Giunta aveva approvato, il 18 luglio scorso, la categoria di orso "dannoso".
Le firme sono state raccolte sulla piattaforma online dell'associazione dal 20 luglio scorso. "La campagna - ha affermato la presidente nazionale della Lac, Graziella Zavalloni - proseguirà ancora in tutto il territorio nazionale. Noi rivendichiamo che l'orso è una specie protetta in tutta Europa e che non può essere catalogato come 'dannoso'. Quello che manca sono le giuste informazioni per saperci convivere".
"Nel caso di Daniza - ha aggiunto Zavelloni - non si può parlare di orso 'dannoso', in quanto non ha avuto alcun comportamento anomalo e, come tutti i mammiferi, ha protetto i suoi cuccioli quando ha visto un uomo avvicinarsi a loro". I fatti risalgono a Ferragosto, quando nei boschi il plantigrado aveva ferito un uomo.
L'assessore Dallapiccola ha replicato che "l'amministrazione provinciale ascolta di buon grado ogni istanza e che nel caso di Daniza si stanno monitorando 24 su 24 i suoi spostamenti, tenuti sotto riserbo per tutelarla insieme ai suoi cuccioli, ma l'ordinanza è ancora in piedi".
Dallapiccola ha voluto anche specificare che in Trentino, rispetto a un trend di riproduzione dei plantigradi del 15% ogni due anni, gli orsi dannosi sono solo due: M4 e Daniza. "È nostro dovere - ha osservato - monitorarli e in caso portarli nel recinto per rendere armonica la convivenza tra i cittadini e la riproduzione degli orsi".