A Dario Ranza il Premio Paolo Grandi: «La cucina è una forma di pubbliche relazioni»

A volte sedersi a un tavolo, di fronte a una buona cena, può aiutare a trovare accordi o risolvere problemi. Una forma di relazioni pubbliche che, proprio per questo, hanno permesso a Dario Ranza di ricevere il Premio Paolo Grandi 2023, iniziativa della Società ticinese di relazioni pubbliche per celebrare, a un anno dalla sua dipartita il co-fondatore dell'associazione. Durante la cerimonia tenutasi all'Hotel Splendide Royal di Lugano di fronte a un centinaio di professionisti delle pubbliche relazioni e della famiglia di Grandi, lo chef di origini bergamasche, considerato il gran maestro della cucina ticinese, è stato quindi il primo a ricevere il premio, rappresentato da una scultura appositamente realizzata dall'artista ticinese Gianni Poretti, dedicato a una delle persone più influenti nelle relazioni pubbliche del Cantone, promotore e presidente dell'associazione Carlo Cattaneo nonché fondatore della delegazione ticinese dell'Accademia italiana di cucina.
«Ho conosciuto Paolo oltre 30 anni fa - racconta Ranza -. Aveva una passione per la cucina e l'accoglienza travolgente, tanto da coinvolgermi in molti progetti dove abbiamo ripercorso attraverso le ricette la storia di diversi cuochi, come Maestro Martino, mostrando come la gastronomia possa essere cultura a tutto tondo. Con lui sono entrato alla biblioteca Bagnasco di Sorengo, un ricordo che porterò per sempre nel cuore. Anche nel periodo della malattia veniva regolarmente al ristorante a trovarmi: la sua forza d'animo e il suo coraggio sono stati un esempio e un'ispirazione per tutti coloro che gli sono stati vicino. È emozionante oggi essere premiato assieme alla sua famiglia e a tanti professionisti delle pubbliche relazioni. Tanto che mi chiedo che ci faccio io qui...».
Ma in fondo anche la cucina è un modo di comunicare: «A volte i piatti esprimono concetti e idee. In altri casi, più semplicemente, aiutano a far stare bene e, di conseguenza, a essere più propensi a comunicare. Ma molto spesso la cucina ha bisogno dei professionisti della comunicazione per avere la giusta visibilità, soprattutto quando qualche anno fa non c'erano i social dove postare ovunque le foto dei piatti. In questo Paolo è stato un maestro, con la grande capacità di mettere in primo piano i cuochi e il loro lavoro. Il suo contributo per la gastronomia ticinese è stato inestimabile».