Diplomazia

A fine G20 nessun passaggio di consegne tra Sudafrica e Stati Uniti

Pretoria chiarisce che la cerimonia avverrà in un secondo momento, mentre resta aperta la polemica sul livello della rappresentanza americana
EPA/GIANLUIGI GUERCIA / POOL
Ats
22.11.2025 17:43

Al termine dei lavori del G20 a Johannesburg non ci sarà il tradizionale passaggio di consegne fra la presidenza sudafricana uscente e quella statunitense entrante. Lo ha annunciato il ministro delle Relazioni internazionali e della cooperazione del Sudafrica, Ronald Lamola, a margine del summit boicottato da Washington, chiarendo che il presidente Cyril Ramaphosa «non passerà le consegne agli Stati Uniti durante il vertice, ma lo farà presso il Dipartimento delle relazioni internazionali e della cooperazione o in qualsiasi altro luogo richiesto dagli Stati Uniti all'interno dei confini del Sudafrica».

Gli Stati Uniti, come riportato in questi giorni dai media locali, avevano proposto il passaggio di consegne con il proprio incaricato d'affari, la figura di minor rango nella scala diplomatica.

«Rimaniamo aperti e cordiali, e siamo disposti a cooperare e lavorare con loro. Ma il focus di questo vertice del G20 è stato su questioni critiche come l'intelligenza artificiale, il cambiamento climatico e il quadro normativo per i minerali critici, ed è su questo che dobbiamo concentrarci», ha aggiunto Lamola respingendo le accuse secondo cui agli Usa sarebbe stato negato l'accesso alla cerimonia di chiusura: «non abbiamo negato l'accesso a nessuno. Gli Stati Uniti sono membri del G20. Se vogliono essere rappresentati, possono inviare qualcuno di livello adeguato. Questo è un vertice dei leader. Il livello adeguato è quello del capo di Stato, di un inviato speciale nominato dal presidente o di un ministro».