Il punto

A giugno con temperature tipiche di luglio o agosto: l'ondata di calore ai tempi del cambiamento climatico

Gli esperti del Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine mettono in guardia dalla portata di quest'ultimo episodio: «Il cambiamento climatico sta rendendo le ondate di calore più frequenti, più intense e con un impatto su aree geografiche più ampie»
Anche Londra è stretta dalla morsa del caldo. © ANDY RAIN
Red. Online
01.07.2025 22:54

Calda, caldissima, opprimente e, soprattutto, anticipata. L'ultima ondata di calore che ha colpito gran parte dell'Europa preoccupa. E non poco. Gli esperti del Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine (ECMWF) – come sottolinea il Copernicus Climate Change Service (C3S) – riferiscono di valori ampiamente superiori alla media. Non solo, le temperature minime notturne sono rimaste estremamente elevate in molte parti dell'Europa meridionale negli ultimi giorni di giugno.

I dati del C3S, insomma, parlano chiaro. Anzi, chiarissimo: raccontano infatti di temperature persistenti e più calde rispetto alla media in molte aree dell'Europa per tutto il mese di giugno. Temperature che hanno dato vita a due ondate di calore, con l'Europa occidentale colpita una prima volta intorno al 20 giugno e la seconda volta una settimana più tardi. Nell'insieme, per l'Europa si è trattato verosimilmente di uno dei cinque mesi di giugno più caldi mai registrati. 

Samantha Burgess dell'ECMWF, al riguardo, ha spiegato: «L'attuale ondata di calore di giugno-luglio sta esponendo milioni di europei a un forte stress da caldo. I nostri dati di rianalisi mostrano che molti europei hanno sperimentato temperature molto elevate dall'inizio di giugno. Le temperature osservate di recente, di per sé, sono tipiche dei mesi di luglio e agosto e tendono a verificarsi solo poche volte ogni estate. Lo abbiamo visto anche nel 2024, l'anno più caldo mai registrato. Il cambiamento climatico sta rendendo le ondate di calore più frequenti, più intense e con un impatto su aree geografiche più ampie».

L'ECMWF Extreme Forecast Index EFI, un indice che identifica le aree in cui le previsioni prevedono un tempo insolitamente estremo, in questo senso non lascia scampo: negli ultimi giorni sono stati previsti valori massimi in molte aree d'Europa, sia in termini di temperature medie sia, per contro, pensando alle minime e alle massime giornaliere. Ciò significa che il modello meteorologico Integrated Forecasting System (IFS) dello stesso ECMWF, in queste località, ha previsto costantemente temperature estremamente elevate considerando il periodo dell'anno.

Matthieu Chevallier dell'ECMWF, dal canto suo, ha aggiunto: «I servizi meteorologici nazionali dei nostri Stati membri e degli Stati cooperanti svolgono un ruolo fondamentale nel fornire indicazioni alle autorità nazionali e ai soccorritori in caso di eventi meteorologici estremi come temperature estreme od ondate di calore. L'ECMWF li supporta fornendo dati di previsione operativi a 3-15 giorni, basati su osservazioni all'avanguardia, fisica e scienza dei dati, compresi prodotti avanzati come l'EFI che aiuta a prendere decisioni critiche in questo lasso di tempo a medio raggio».

Negli ultimi giorni, diverse regioni hanno registrato temperature record per il mese di giugno, come i 46 ºC a Huelva in Spagna, secondo il servizio nazionale Aemet. Météo France ha messo 84 Dipartimenti in allerta arancione lunedì e molti in allerta rossa per martedì, una situazione considerata «senza precedenti» dalle autorità. La Francia e il Benelux stanno registrando le maggiori deviazioni dalla media per questo periodo dell'anno, con temperature tra i 10  e i 14 ºC superiori al clima storico, secondo i dati dell'ECMWF confermati da Météo France. L'allerta per le alte temperature riguarda anche molte zone dell'Italia, della Grecia, della Svizzera, Ticino compreso, della Germania e del Belgio.